23 aprile 2024
Aggiornato 20:30
Sicurezza in città

Borgo Stazione: operazione anticrimine della Questura

Una tre giorni di controlli ha portato all’identificazione di oltre 400 persone e alla verifica di decine di esercizi commerciali. Dieci i denunciati. Sulla sicurezza del quartiere scontro Giacomini-Battaglia

UDINE - L’abbiamo definito, un po’ provocatoriamente, «quadrilatero di criminalità e prostituzione». Una descrizione non troppo lontana dalla realtà dei fatti, però, stando ai risultati conseguiti con un’operazione della Questura di Udine compiuta proprio a Borgo Stazione e dintorni.
La Polizia ha stretto le maglie dei controlli tra via Roma, via Ciconi, via De Rubeis e viale Europa Unita e, in una tre giorni di forcing, ha identificato più di 400 persone, ha fermato una ventina di prostitute, ha controllato più di venti esercizi pubblici e una decina di centri massaggi. Non solo: ci sono state dieci denunce per violazioni in materia di immigrazione e sono state riscontrate alcune irregolarità nelle licenze di un paio di esercizi commerciali.

TERRITORIO PRESIDIATO - I controlli sono scattati lunedì e sono andati avanti nelle giornate di martedì e mercoledì, interessando anche la periferia di Udine. Come ha spiegato il commissario capo Marco Lovrovich, si è trattato di un’operazione inserita nell’ambito dell’intensificazione dei pattugliamenti voluta dal nuovo questore di Udine Claudio Cracovia. Un tour de force che ha coinvolto una quarantina di uomini in divisa tra personale della Questura, delle Volanti, della Squadra mobile, dell’Anticrimine, dei Commissariati di Cividale e Tolmezzo, della Polstrada, della Polfer e del Reparto prevenzione crimine di Padova.
Un segnale che la Questura ha voluto lanciare a chi in Borgo Stazione e dintorni ci vive, una dimostrazione di vicinanza nei confronti dei cittadini dopo gli episodi di violenza che hanno interessato il quartiere nelle ultime settimane.

BOTTA E RISPOSTA GIACOMINI-BATTAGLIA - Sulla sicurezza di Borgo Stazione si registrano le prese di posizione di due amministratori udinesi. Il primo, Gabriele Giacomini, assessore comunale ha difeso la sicurezza di borgo stazione, «dove - ha chiarito - la presenza delle forze dell’ordine, degli impianti di illuminazione delle strade e dei sistemi di videosorveglianza è tra i migliori di tutta la città». La seconda, Asia Battaglia, assessore provinciale, ha invitato il collega a fare una passeggiata nel quartiere, «di giorno, per ascoltare i cittadini e apprendere direttamente da loro come vivono nella paura di uscire dalla propria abitazione dopo le 20, la sera così da poter constatare di persona il degrado della nostra città».
Ma non è tutto. Giacomini ha ricordato come Borgo Stazione sia dotato di «un impianto di videosorveglianza costituito da ben 5 telecamere ad alta tecnologia il cui posizionamento è stato concordato insieme con il comitato ordine e sicurezza presieduto dal Prefetto». Ma per Battaglia questo non è sufficiente: «Da cittadina udinese che vive in quella zona non posso che rimanere basita dalle dichiarazioni di Giacomini, il problema esiste ed è reale. Come si pensa che siano sufficienti 5 telecamere per monitorare una zona così estesa? Il problema coinvolge anche le zone limitrofe alla stazione, da via Cernaia fino a viale Ungheria e viale Trieste».