20 aprile 2024
Aggiornato 10:00
Per il 70° anniversario dalla Liberazione

Piazzale XXVI luglio, il monumento alla Resistenza torna alle sue origini

Sono in partenza i lavori di pulizia e sistemazione del verde del complesso monumentale progettato da Gino Valle, seguiti dalla realizzazione di un nuovo sistema di illuminazione dell’area

UDINE - In occasione del 70° anniversario dalla Liberazione, il monumento alla Resistenza di piazzale XXVI Luglio, a Udine, torna al suo originario splendore. Partiranno lunedì 2 marzo i lavori di pulizia e di sistemazione del verde del complesso monumentale progettato da Gino Valle e inaugurato il 25 aprile 1969 dall’allora presidente del Consiglio, Mariano Rumor. L’intervento, per il quale il Comune sosterrà una spesa di circa 30 mila euro, punta a «liberare» il monumento dalla folta vegetazione che nel corso degli anni ha quasi completamente coperto il manufatto in cemento. A seguire, inoltre, l’amministrazione comunale realizzerà per il complesso un nuovo sistema di illuminazione, che valorizzerà ulteriormente questo spazio anche in vista della proposta, annunciata dal sindaco, Furio Honsell, di riconoscere rilevanza nazionale dell’area di piazza XXVI Luglio.

IL MONUMENTO CHE RICORDA LA RESISTENZA - Progettato dall’architetto Gino Valle, il complesso che celebra la Resistenza di piazzale XXVI luglio, nasce con la volontà di costruire un «luogo» concepito come un microcosmo, definito dal grande cerchio che limita l’opera. Il progetto, risultato vincitore del concorso nazionale del 1959, propone ed esalta i valori della Resistenza partigiana e ne perpetua la memoria, attraverso la concezione di uno spazio isolato e racchiuso all’interno di un quadrilatero di cemento sospeso su tre pilastri. A sua volta la figura del quadrato è circoscritta da un cerchio che circonda l’invaso d’acqua il quale, scorrendo su lastre di porfido, si raccoglie in una vasca, » la forra», al di sotto della quota della strada. L’area monumentale è divisa in due parti: una di «terra» con il giardino e una di «acqua» con la fontana a gradoni, mentre la scultura di Dino Basaldella simboleggia il «fuoco». Nel progetto originario del verde tutte le essenze dovevano rimanere al di sotto del quadrato in cemento (al contrario di ciò che avviene oggi) in modo da creare un coronamento verde tale da far risaltare la struttura in cemento e i tre pilastri. Una soluzione che faceva sembrare il quadrato come sospeso in aria senza ostacolare lo sguardo verso la città. Proprio per riportare il monumento al suo significato originario, lo studio Valle ha messo a disposizione il progetto Valle/Gissel e collaborato alla progettazione dell’intervento, che ha già ottenuto l’ok da parte della Soprintendenza ai Beni architettonici e paesaggistici.

L’INTERVENTO DI PULIZIA DELL'OPERA - L’intervento, che prevede in particolare la rimozione della vegetazione e delle alberature dal quadrato in cemento e la messa a dimora di essenze legate al progetto originario, sarà affidato alla ditta Vivai D'Andreis di Latisana, mentre i lavori di pulizia delle strutture e delle parti edili saranno eseguiti dalla Pulitecnica Friulana e dalla ditta Stefanutti Renzo di Udine. Le essenze rimosse dal complesso monumentale saranno trasferite nel vivaio comunale per poi essere messe a dimora in altre aree della città. L’intervento, che costerà complessivamente 50 mila euro, sarà suddiviso in due fasi. «Si partirà infatti dall’illuminazione delle scritte interne – spiega l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità, Enrico Pizza – della scultura di Dino Basaldella e dei percorsi d’accesso. Successivamente si lavorerà sulla cascata d’acqua, che sarà illuminata grazie a dei fari a led subacquei e da un punto luce, sempre a led, posizionato all’interno della gola da cui scaturisce l’acqua. In questi ultimi anni – continua – abbiamo assistito, anche grazie al fenomeno del gruppo facebook «Sei di Udine se...», a una vera e propria ondata di foto della vecchia Udine a testimonianza dell'amore per la nostra città. In questo contesto si inserisce l'intervento di restyling di piazzale XXVI Luglio, per farlo ritornare all'originale pulizia e bellezza. Ma mi piace legare questo ritorno al passato – conclude –  con l'innovazione tecnologica garantita dai led, che darà una nuova luce all'intero complesso monumentale per gli anni a venire».