29 marzo 2024
Aggiornato 08:30
Economie a confronto

Imprese friulane più indebitate di quelle carinziane. Ma sono più innovative

Ricerca del Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine. Negli ultimi due anni sono stati analizzati i dati di un campione di 230 Pmi friulane e 100 del Land austriaco.

UDINE – Le imprese friulane operano con maggiori livelli di indebitamento (debiti finanziari sui mezzi propri) rispetto alle aziende carinziane, il 4,5% contro lo 0,9%.  E’ la principale differenza emersa tra le attività produttive dei due Paesi, stando almeno ai risultati di una ricerca coordinata dal Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine.
Lo studio, di durata biennale, ha coinvolto un campione di 230 pmi friulane e 100 del Land Carinzia. Obiettivo: individuare i gap finanziari manifestati dalle imprese e proporre percorsi per potenziare i servizi finanziari e creditizi a supporto dell’imprenditorialità. La ricerca ha messo a confronto assetti proprietari, mercati di riferimento, strategie competitive, orientamenti imprenditoriale e rapporti col sistema creditizio e finanziario.
Il progetto, intitolato «Strumenti finanziari a supporto dello sviluppo delle Pmi», è stato coordinato da Josanco Floreani e Michela Mason ed è stato realizzato in collaborazione con il partner austriaco Pöschl&Partner, nell’ambito del programma Interreg Italia-Austria.

I RISULTATI - In entrambi i campioni territoriali, le Pmi intervistate hanno proprietà sostanzialmente concentrate nelle mani dell’imprenditore e della famiglia: 80% per le imprese udinesi, 90% per quelle carinziane. Le imprese friulane presentano in media una maggiore partecipazione femminile al capitale sociale, 40% contro 30%. In Carinzia, invece, si osserva una maggiore incidenza di Pmi a elevata occupazione femminile, con il 47% di imprese che occupano oltre il 40% di donne sul totale addetti; la percentuale è del 29% per le imprese udinesi. Quanto all’orientamento imprenditoriale, le aziende friulane sono più orientate all’assunzione del rischio e all’innovazione, mentre quelle carinziane sembrano maggiormente inclini a un comportamento proattivo, cioè maggiore attitudine al miglioramento e alla reazione ai cambiamenti di contesto ambientale.

ASPETTI FINANZIARI - Le Pmi udinesi tendono a mantenere relazioni con un maggior numero di banche, 4, contro le 2 di quelle carinziane. Queste ultime sono maggiormente propense a lavorare con una banca di riferimento, il 92% contro il 72% delle imprese udinesi, con la quale viene gestita larga parte delle relazioni finanziarie.
Sotto il profilo degli apparati organizzativi, le Pmi carinziane sembrano maggiormente strutturate. Il 70% di esse, infatti, contro il 55% di quelle della provincia di Udine, fa una valutazione sistematica dell’adeguatezza delle proprie modalità di finanziamento. Nelle imprese udinesi questa funzione è in maggior parte svolta dall’imprenditore o dal commercialista. In quelle carinziane si registra invece un maggior coinvolgimento dell’amministratore delegato o direttore finanziario, il che evidenzia maggiori livelli di managerialità.

ACCESSO AL CREDITO -  Differenze significative emergono in relazione alle restrizioni all’accesso al credito. Le imprese carinziane lamentano criticità legate alla disponibilità di adeguate garanzie, 42% contro il 20% delle udinesi. Per queste ultime le criticità maggiori sembrano derivare da contrazioni nel fatturato e nei margini: 26% contro l’8% delle Pmi carinziane.
Quanto ai fabbisogni finanziari percepiti, le imprese udinesi manifestano sostanziali esigenze di finanziamento del capitale circolante (sfasamenti tra tempi di incasso dei crediti e tempi di pagamento dei debiti), il che significa maggiori tensioni sul fronte della liquidità. Di contro, le imprese carinziane presentano maggiori fabbisogni legati all’investimento in capitale fisso: su una scala da 1 a 7, il valore oltreconfine è 6 contro 4 delle imprese udinesi.
In entrambe le aree sono limitati i fabbisogni di finanziamento per investimenti in ricerca e sviluppo, alleanze strategiche con altre imprese e investimenti diretti esteri. Infine, verso i programmi di sostegno pubblico esistenti (ad esempio finanza agevolata) sia in provincia di Udine che in Carinzia emerge una limitata soddisfazione delle imprese (valore medio 3 su una scala da 1 a 7).