20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
Opposizione all’attacco

Sanità in Fvg: Riccardi pone 12 domande a Serracchiani e Telesca

Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale chiede chiarezza e trasparenza in merito alla gestione delle ambulanze, al funzionamento dei Pronto soccorso, alla formazione del personale

UDINE – La riforma della Sanità regionale non piace al centrodestra. C’è poco da fare. Se poi ci si mettono anche le falle nel sistema di emergenza (come accaduto a Ponteacco), per le opposizioni diventa più facile far risaltare le incertezze di una riforma malvista dai territori più periferici.
A uscire allo scoperto è il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, che ripropone 12 domande alla presidente Debora Serracchiani e all’assessore Maria Sandra Telesca, «domande alle quali - sottolinea il forzista – non è stata data ancora risposta».

I MEZZI DI SOCCORSO: LE PRIME 4 DOMANDE – Il primo quesito di Riccardi riguarda l’Ospedale di Cividale: «Perchè le ripetute richieste del personale sanitario per sanare le gravi carenze di risorse umane non hanno  trovato adeguato riscontro? Tanto che nelle mattine dei giorni festivi, come nelle notti, c’è solo un’autoambulanza  operativa a Cividale?».
Riccardi chiede lumi sulle ragioni per cui «sia stata tolta la seconda autoambulanza a Gemona, presidio in chiusura, dove, proprio per questo, ancor più pazienti devono essere trasportati in altre sedi spesso in urgenza». Riccardi parla poi degli operatori sui mezzi di soccorso: «Se per lavorare in sicurezza su un’ambulanza ci devono essere 3 operatori a bordo – afferma – perchè in tante aree della regione operano autoambulanze con 2 sole  unità a bordo, anche in interventi di emergenza?».
L’ultima di questa serie di domande riguarda il trasporto neonatale, per il quale sono state segnalate diverse carenze. «Perchè sono state ignorate le ripetute segnalazioni mettendo a repentaglio la vita già precaria di un neonato e mettendo in grande esposizione di responsabilità gli operatori coinvolti?».

FORMAZIONE E ORGANIZZAZIONE: 5 E 6 – Riccardi sollecita quindi Serracchiani e Telesca per capire «quali azioni siano state intraprese per sanare le disomogeneità di formazione del personale addetto alle  autoambulanze» e per sapere «quali alutazioni siano state fatte dopo che uno dei Servizi 118 della regione non è più risultato in possesso della  certificazione di qualità ISO 9000 TUV Rheinland».

CENTRALE UNICA: 7 E 8 – Il capogruppo di Fi vuole sapere perchè, più di un anno fa, «è stato considerato prioritario il piano di unificazione delle Centrali  operative  invece di privilegiare l’assetto  organizzativo dei mezzi di soccorso, la cui distribuzione/organizzazione sul territorio era già fortemente carente e palesemente  disomogea? E proprio in merito alla Centrale unica – continua – perché nel calcolo del personale necessario si è considerato solo il mero risparmio prendendo come riferimento il rapporto numerico tra infermieri di Centrale e residenti nell’area servita dalla Centrale stessa, dove tale rapporto è più basso?».

PRONTO SOCCORSO: 9, 10, 11 – Riccardi incalza Serracchiani e Telesca sui tempi di attesa dei pazienti nei Pronto soccorso, «aumentate a dismisura da più di un anno». «Per quale ragione – afferma il capogruppo – invece di rinforzare  il numero di  medici e di infermieri si è preferito mettere  un paio di steward o hostess nei Pronto soccorso? Per quali evidenze poi – aggiunge - si ritiene che la congestione dei Pronto Soccorso potrà essere alleviata dallo sviluppo  dei cosiddetti ambulatori dei codici bianchi e/o dei sistemi di see and treat affidati agli infermieri invece che ai medici?».

LA CHIOSA SULLA SEGRETEZZA: 12 – Riccardi chiude così: «In base a quale concetto di trasparenza (sempre a parole dichiarata) sono  state secretate le conclusioni, ormai risalenti a quasi un anno fa, degli  80 professionisti applicati in dieci gruppi di lavoro, di cui uno dedicato proprio al settore dell’emergenza?».