27 aprile 2024
Aggiornato 04:30
Il declino della società

Agemont in liquidazione. A rischio tre posti di lavoro

Revelant (Ar) e Riccardi (Fi) si appellano alla giunta regionale per scongiurare il licenziamento dei tre operativi dell’Agenzia per lo sviluppo della montagna. «Vanno preservate le professionalità acquisite»

AMARO – La messa in liquidazione di Agemont, l’Agenzia per lo sviluppo economico della montagna, può costare il posto di lavoro di tre persone. A metterlo in evidenza sono il vicepresidente del gruppo di Autonomia Responsabile in Consiglio Regionale, Roberto Revelant, e il capogruppo di Forza Italia, Riccardo Riccardi, che sulla questione hanno depositato un’interrogazione.

LA PREOCCUPAZIONE DI REVELANT E RICCARDI - «E’ opportuno conoscere come intendano intervenire la presidente della Regione Fvg e l’assessore competente – spiegano i due consiglieri di opposizione – al fine di scongiurare il licenziamento dei tre dipendenti attualmente in forza alla società Agemont Spa, preservandone la professionalità acquisita per metterla al servizio della montagna e in generale della regione. A questo proposito – aggiungono – chiediamo alla presidente e all’assessore competente, a cui abbiamo inviato anche una comunicazione diretta al fine di poter trovare una soluzione tempestiva al problema, la massima attenzione».

IL DECLINO DI AGEMONT – L’Agenzia, negli ultimi anni, è stata messa in letargo dalla politica regionale. Una scelta che ha portato a perdite notevoli: in due anni e mezzo, dal 2011 al 30 giugno 2013, quando è stata commissariata, ha perso un milione 249 mila 896 euro. E anche negli anni successivi il buco ha superato i 300 mila euro. Questo nonostante Agemont fosse nata con l’intento di sviluppare l’economia della montagna friulana, obiettivo in parte raggiunto finché rientrava nelle politiche programmatiche della Regione (vedi, ad esempio, la nascita del polo industriale di Amaro). «Considerato che con la legge  regionale 22 dicembre 2011, n. 17 si è provveduto allo scorporo dell'Agenzia per lo sviluppo della montagna al fine di perseguire la razionalizzazione delle azioni regionali finalizzate allo sviluppo economico del territorio montano ed evitare la sovrapposizione delle competenze tra enti e società partecipate dalla Regione – ricordano Revelent e Riccardi – il rischio è che qualora non sussistano possibilità di ricollocamento del personale tramite procedura di mobilità verso altre società regionali, il liquidatore della società sarebbe costretto a procedere al licenziamento degli esuberi, perdendo, nei fatti, professionalità  e competenze strategiche per il territorio, particolarmente montano, maturate in Agemont»».
A tutela del personale di Agemont c’è anche un Ordine del giorno in sede di approvazione della Finanziaria 2015 firmato, in maniera trasversale, da diverse forze poltiche e fatto proprio dalla giunta regionale.