29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Le disparità dell’UE

Trasporto merci: niente cabotaggio per la Croazia fino al 2017

I trasportatori croati non potranno effettuare viaggi di partenza e arrivo sul suolo italiano. Boccata d’ossigeno per gli addetti del Fvg, dove negli ultimi 3 anni, a causa della concorrenza sleale, sono stati persi 2.500 posti di lavoro. La soddisfazione di Confindustria Udine

UDINE – L’allargamento europeo è stato un vantaggio sotto diversi punti di vista, anche se spesso, le categorie economiche italiane, hanno subito la concorrenza "non a pari condizioni" dei Paesi confinanti. E’ accaduto, ad esempio, per il trasporto merci dopo l’entrata nell’Ue della Slovenia, con i vettori stranieri che hanno potuto effettuare trasporti di cabotaggio (e cioè con arrivo e partenza sul territorio italiano) a condizioni più vantaggiose rispetto ai loro colleghi italiani. C’era il rischio che la situazione potesse ripetersi con la Croazia. Un’ipotesi rimandata almeno fino alle metà del 2017, come conferma Confindustria Udine.

LE DIFFICOLTÀ DEL COMPARTO – Gli autotrasportatori del Fvg si trovano a dover competere in situazione di svantaggio rispetto ai loro colleghi di altri Paesi Ue. Se il costo al chilometro per un trasportatore friulano è di 1,54 euro al chilometro, quello per uno sloveno è di 1,20 euro e per un rumeno addirittura di 0,84 euro.  Costi che la parte italiana fatica a limare a causa degli adempimenti per riuscire a rispettare le rigide norme nazionali e comunitarie, oltre che per pagare assicurazioni e carburanti (il gasolio ha un prezzo notevolmente inferiore sia in Slovenia che in Austria). Una disparità che, negli ultimi tre anni, ha comportato la chiusura di oltre mille aziende e la perdita di almeno 2.500 posti di lavoro.

LO SLITTAMENTO - Il Ministero dei trasporti italiano ha comunicato alla Commissione europea di volersi avvalere della facoltà di escludere gli autotrasportatori merci della Croazia per altri due anni, dalla possibilità di effettuare viaggi di cabotaggio in Italia. Quindi, fino al 30 giugno 2017 i vettori croati non potranno ancora fare trasporti di cabotaggio, ovvero i viaggi fra due località interne italiane.  Ne dà notizia Lorena Del Gobbo, capogruppo trasporti e logistica di Confindustria Udine, recentemente riconfermata nella sua carica per un ulteriore mandato. «E’ con soddisfazione che apprendiamo questa importante notizia – commenta Lorena Del Gobbo – che per gli autotrasportatori friulani ha una doppia valenza, dal momento che fin dall’ingresso della Slovenia nell’Unione europea avvenuta nel 2004, sono in notevole sofferenza proprio per la concorrenza che la categoria subisce anche sui tragitti nazionali dalla parte slovena, fin dall’inizio ammessa al cabotaggio. Permetterlo, oggi, anche ai croati non era accettabile».

TUTELARE GLI AUTOTRASPORTATORI - «Confindustria Udine – continua la Del Gobbo – aveva richiesto già nel 2014 che lo Stato italiano potesse sfruttare gli ulteriori due anni di esclusione dall’esercizio dell’attività di cabotaggio dei vettori croati, in qualità di nuovi membri dell’Unione europea, dato che la normativa prevede proprio una moratoria di 2+2 anni per l’esercizio di tali viaggi rispetto alla data di adesione all’UE avvenuta nel 2013. E’ un fatto importante – conclude Del Gobbo – in quella che è la continua attività di tutela degli autotrasportatori merci in conto terzi friulani, da anni sempre i più danneggiati dalla concorrenza dei vettori dell’Est».