20 aprile 2024
Aggiornato 16:00
Questione sicurezza

Forza Nuova pretende lo sgombero del campo nomadi di Udine

Il segretario cittadino Mestroni: «Queste persone stanziano abusivamente oramai da troppi anni entro i confini del territorio comunale». E attacca il sindaco Honsell accusandolo di immobilismo sulla questione

UDINE  - «Sgomberare il campo nomadi di via Monte Sei Busi così come tutti gli altri insediamenti abusivi presenti sul territorio comunale». E’ la richiesta di Forza Nuova Udine, che prende posizione attraverso il suo segretario cittadino, Lorenzo Mestroni, dopo che persone di etnia rom e sinta si sono rese protagoniste di fatti di cronaca nelle scorse settimane (atti di violenza, tentate truffe, furti). «Questi nomadi – chiarisce – stanziano abusivamente oramai da troppi anni entro i confini del territorio comunale, non percependo stipendi regolari ma mantenendo uno stile di vita invidiabile e oltremodo sospetto. Forza Nuova, preso atto della totale e perenne mancanza di controllo delle istituzioni cittadine e delle forze dell’ordine nelle zone calde frequentate da questi personaggi – aggiunge Mestroni – da anni si chiede quali siano gli oscuri benefici del Comune di Udine nel mantenere in vita il campo nomadi di Via Monte Sei Busi, fulcro di tutti i movimenti sospetti e base operativa di partenza per la stragrande maggioranza delle persone coinvolte in atti criminosi. Intorno a quell’area troppo spesso si è parlato, ma nulla è stato fatto».

L’APPELLO A HONSELL E ALLA PREFETTURA - Forza Nuova si rivolge al sindaco di Udine Furio Honsell e alla Prefettura, chiedendo lo sgombero coatto del campo nomadi e rimarcando come i residenti delle zone limitrofe a via Monte Sei Busi siano «costretti a vivere nel terrore». «Vorremmo inoltre – conclude Mestroni – la bonifica dei terreni, la confisca dei beni a questi cosiddetti finti poveri e l'istituzione di un'asta pubblica dei valori sequestrati, subordinata al rilascio all'effettivo titolare. Il silenzio omertoso di Honsell riguardo al rapporto che inevitabilmente si è determinato tra gli apparati comunali e la realtà zingara udinese è imbarazzante. Noi chiediamo chiarezza, ma soprattutto legalità».