28 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Enti locali

La fronda anti-riforma a quota quaranta Comuni

Si allarga il fronte dei dissidenti contro la legge Panontin, guidato dai sindaci di Talmassons, Tarvisio e Forgaria. Posticipato al 10 aprile il termine per l’approvazione delle delibere utili per il ricorso al Tar. La protesta è trasversale

UDINE – Sono una quarantina i Comuni che hanno scelto di aderire, attraverso una delibera di giunta, al ricorso contro la riforma degli enti locali marchiata Panontin. «E non è finita qui – afferma uno dei sindaci ‘dissidenti’, Piero Mauro Zanin –. Ci sono almeno una quindicina di amministrazioni che stanno ancora valutando il da farsi. Per questo abbiamo prorogato il termine per l’approvazione della delibera al 10 aprile 2015».

PROTESTA TRASVERSALE – Il fronte dei Comuni che non accetta la riforma (e in particolar modo la nuova geografia delle Uti, le Unioni territoriali intercomunali) è piuttosto ampio e accoglie non solo amministrazioni di centrodestra, ma anche civiche espressione del centro e della sinistra. Tra le municipalità che hanno già aderito alla protesta, oltre ai tre territori da cui tutto ha avuto origine (Talmassons, Tarvisio e Forgaria), ci sono Gemona, Codroipo, Martignacco, Magnano, Forni di Sopra, Pasian di Prato, Pasiano di Pordenone, Villesse, Fanna, Redipuglia, Santa Maria La Longa, Palazzolo della Stella, Buja, Ampezzo.

I DISSIDENTI - «La resistenza a questa legge da parte degli enti locali – continua Zanin – sta maturando sempre più, anche tra coloro che non aderiscono alla nostra iniziativa. Il malcontento tra sindaci e amministratori è palese». Il sindaco di Talmassons si dice soddisfatto dal seguito che sta avendo il fronte anti-riforma: «Dopo l’incontro in Provincia di Udine, durante il quale avevamo incassato il sostegno di una settantina di Comuni, ci aspettavamo un’adesione con l’approvazione della delibera di una ventina di amministrazioni. Invece supereremo la soglia dei quaranta. Siamo molto soddisfatti – sottolinea Zanin – soprattutto perché percepiamo un malcontento reale di amministratori e cittadini per una legge calata dall’alto senza alcuna programmazione economica». Dicendo questo Zanin annuncia che, insieme ai colleghi di Tarvisio e Forgaria, è pronto a presentare una proposta normativa su come razionalizzare, dal basso, il sistema degli enti locali, partendo dalla qualità del servizio offerto ai cittadini.

L’ATTACCO ALLA REGIONE -  I sindaci ‘dissidenti’ erano pronti a evitare la strada del ricorso al Tar se la Regione si fosse fatta viva per riaprire la trattativa con gli enti locali. «Nessuno si è fatto vivo con noi – chiude Zanin –. Ciò dimostra una certa arroganza da parte di Serracchiani e del suo assessore Panontin. Per la presidente la riforma è solamente una questione ideologica, utile a portare a casa un risultato davanti al suo partito senza tenere in considerazione le conseguenze per i cittadini». Per la presentazione del ricorso c’è tempo fino al 19 aprile.