26 aprile 2024
Aggiornato 21:00
Istruzione

Ddl «buona scuola»: subito 1.000 assunzioni ma c’è il rischio esodati

I sindacati indicano in un migliaio la quota minima di docenti da immettere in ruolo in Fvg dal prossimo anno scolastico. La Lega Nord, però, lancia l’allarme: gli insegnanti precari con più di 36 mesi di esperienza rischiano di non essere più rinominati

UDINE – Auspici e timori. Il ddl ‘buona scuola’ crea dibattito anche in Friuli Venezia Giulia, con i sindacati che ‘danno i numeri’ sulle assunzioni attese e con la Lega Nord che, invece, lancia l’allarme per la possibilità che si creino esodati tra i docenti.

LE ASSUNZIONI - Oltre 1.000 assunzioni subito, se il Governo rispetterà l’impegno di 100 mila docenti da immettere in ruolo a livello nazionale a partire dal prossimo anno scolastico. Ma sarà solo l’avvio di una stabilizzazione cui in Friuli Venezia Giulia hanno diritto i 3.976 insegnanti precari inseriti nelle graduatorie a esaurimento, insieme ai molti docenti iscritti nelle graduatorie di seconda fascia. Tutti vantano i 36 mesi di lavoro previsti come requisito minimo dalla recente sentenza della Corte di Giustizia europea. È quanto chiedono le segreterie regionali di Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda, facendo il punto sulla situazione della pubblica istruzione in regione, con particolare riferimento alla vertenza precari e ai contenuti del disegno di legge sulla «buona scuola» varato dal Governo.

LA STABILIZZAZIONE DEI PRECARI - L’esigenza prioritaria, in questo momento, riguarda la stabilizzazione dei precari: nell’interesse dei lavoratori e di un sistema scolastico che a livello regionale, dall’anno 2008-2009, ha perso 1.526 docenti a fronte di un incremento di 2.659 studenti dalla scuola primaria alla secondaria superiore. «Il taglio di 10 miliardi in 6 anni a livello nazionale – hanno spiegato i segretari di Flc-Cgil, Cisl e Uil Scuola, Snals e Gilda – sta determinando un aumento della dispersione scolastica, un esodo verso la scuola privata, un abbassamento complessivo della qualità della scuola e dei risultati. Dal punto di vista dei lavoratori, invece, si riscontra un aumento insostenibile dei carichi per tutto il personale, docente e Ata, testimoniato anche dall’incremento degli infortuni e delle malattie professionali».
Tornando ai numeri della regione, lo scorso anno sono state fatte 538 assunzioni in ruolo su un totale di oltre 28 mila assunzioni a livello nazionale. Di questi, 76 docenti, tra comuni e sostegno, sono stati immessi nella scuola dell’infanzia, 160 nella primaria, 139 nella secondaria di 1° grado e 152 nella secondaria di 2° grado.

RISCHIO ESODATI – «Il ddl Buona Scuola di Matteo Renzi crea decine di migliaia di ‘esodati’ tra gli insegnanti, come già non ne avesse generati a sufficienza la legge Fornero. E colpisce quelli con più esperienza, oltre che spesso con maggiori titoli». «L'articolo 12 della riforma – spiega Pittoni – prevede che i contratti a tempo determinato per la copertura di posti vacanti e disponibili non possano superare la durata complessiva di 36 mesi, anche non continuativi. Questo per non entrare in contrasto con una sentenza della Corte europea (che però ha valore solo in assenza di regolari e periodici concorsi), la quale ha fissato a 36 mesi il limite oltre il quale si deve assumere. Ciò significa che gli insegnanti con tre anni di servizio non potranno lavorare l'anno prossimo. Al loro posto saranno chiamati docenti con non più di due anni di servizio che, dopo il terzo anno, a loro volta non potranno più essere nominati, e così via. E come nel caso degli esodati della Fornero – conclude Pittoni - il Governo di centrosinistra non sembra rendersene conto».