25 aprile 2024
Aggiornato 10:00
13 milioni il costo dell’opera

Avviati i dragaggi nel fiume Corno a San Giorgio di Nogaro

Un intervento atteso da 19 anni. La soddisfazione di Serracchiani: «Restituiamo una prospettiva di sviluppo a Porto Nogaro». Ma il Movimento 5 Stelle solleva dubbi su autorizzazioni e modalità del prelievo dei sedimenti

SAN GIORGIO DI NOGARO – Da una parte ci sono i toni trionfalistici della Regione per essere riuscita a dare avvio, 19 anni dopo l’ultimo intervento, al dragaggio del fiume Corno. Dall’altra ci sono le perplessità del Movimento 5 Stelle su alcuni aspetti relativi a queste operazioni di pulizia dei fondali.

L’INTERVENTO SUL CORNO – L’opera di dragaggio permetterà di ripristinare la profondità storica di 7,5 metri di tutto il canale marittimo di accesso allo scalo commerciale di Porto Margreth, dall'asta marittima all'asta lagunare fino all'asta fluviale. I lavori prevedono lo scavo di circa 240 mila metri cubi di sedimenti che verranno utilizzati per rinforzare gli argini del fiume Corno per circa 6 chilometri e per ripristinare una barena in laguna. L'importo dei lavori ammonta a 13.550.000 euro, compresi gli oneri per la sicurezza, l’Iva e le spese accessorie. L'appalto è stato affidato all'associazione temporanea di imprese Vidoni spa, Taverna spa e Innotec srl. La data di fine lavori è  fissata per il 26 marzo 2016. Il progetto è stato elaborato dalla Regione con il decisivo apporto dei Consorzi di Bonifica Bassa Friulana e Ledra Tagliamento per la parte di riutilizzo dei sedimenti nel ripristino degli argini, originariamente realizzati proprio dai due consorzi.

PARLA SERRACCHIANI - «Dopo 19 anni dall'ultimo intervento di dragaggio, restituiamo una prospettiva di sviluppo a Porto Nogaro e all'intero sistema della portualità regionale. Grazie a un'importante sinergia tra istituzioni possiamo rimettere quest'area industriale nella condizione di lavorare». Questo il commento della presidente della Regione Debora Serracchiani, (presente alla cerimonia di consegna insieme a molte autorità, tra cui il sindaco di San Giorgio di Nogaro Pietro Del Frate) che aggiunge: «La normativa nazionale sui dragaggi ci ha consentito di semplificare molto le procedure e di avviare per la prima volta un vero e proprio piano regionale dei dragaggi»,  ha affermato Serracchiani, ricordando che «questo è un intervento innovativo e a bassissimo impatto ambientale».

LE PERPLESSITÀ DEI 5 STELLE – E’ Cristian Sergo, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale, a manifestare i dubbi sui lavori nel fiume Corno. «Per prima cosa – chiarisce – ci siamo chiesti se sia il caso di fare un lavoro così importante prima della conclusione dello ‘Studio di assetto morfologico ambientale della Laguna’, commissionato solo il 4 febbraio 2015 alle Università di Udine e Trieste, dal costo complessivo di 154 mila euro.  Dove sono, inoltre - si domanda Sergo -, le autorizzazioni per l'area di scarico a mare individuata a poche miglia dalla costa del Comune di Lignano Sabbiadoro? Questo punto estremamente delicato è stato oggetto di una nostra richiesta di accesso agli atti all'Arpa, ma nei documenti che ci hanno fornito non siamo riusciti a risalire alle necessarie autorizzazioni. L'ultimo aspetto da chiarire – conclude – riguarda la ‘nuova barena’ prevista nell'asta lagunare (tra la foce del Fiume Corno e il Mare Adriatico). Il MoVimento 5 Stelle si chiede se la delibera di giunta n. 546/2013, che ha individuato le 'Misure di conservazione dei Siti di importanza comunitaria' preveda che si possano costruire nuove barene al loro interno o se siano possibili solo interventi di ripristino e ampliamento delle barene esistenti. Considerando anche le dimensioni non indifferenti della nuova barena, lunga circa 370 metri, si desidera sapere se quest'opera sia, infatti, compatibile con le misure di conservazione approvate il 28 marzo 2013 dalla ex giunta Tondo».