29 marzo 2024
Aggiornato 16:00
Convegno a Palmanova

Dal 2016 il ‘codice rosa’ nei Pronto soccorso del Fvg

L’assessore Telesca annuncia l’istituzione di questo percorso contro la violenza (in particolar modo verso le donne) in tutte le strutture sanitarie della regione a partire dal prossimo anno

PALMANOVA – Dal 2016 il ‘codice rosa’ diventerà realtà in tutte le strutture ospedaliere del Fvg (ora esiste solo nella provincia di Gorizia). A garantirlo è stata l’assessore regionale alla Salute Maria Sandra Telesca, intervenendo a un convegno dedicato al tema della violenza sulle donne, promosso a Palmanova da Cgil, Cisl e Uil. Il ‘codice rosa’ altro non è che un percorso speciale applicato in Pronto Soccorso per chi subisce violenza, che nel momento in cui viene attivato mobilita un gruppo operativo composto da personale sanitario (medici, infermieri, psicologi) e forze dell'ordine per garantire cura e sostegno alla vittima.

LA PREVENZIONE CONTRO LA VIOLENZA – «La violenza sulle donne è anche una questione culturale», quindi bisogna intervenire nelle scuole, ha spiegato la presidente Debora Serracchiani. All'incontro è stato ricordato come a due anni dalla firma del Protocollo contro la violenza sulle donne, sia sorta l'esigenza di aggiungere, a livello regionale, un altro tassello per fermare questo tipo di violenza. «Come già avviene in altri settori, la Regione attuerà la rendicontazione sociale anche in questo ambito: alle parole devono infatti seguire i fatti», ha affermato l'assessore Telesca.

LE RICHIESTE DEI SINDACATI - Una capillare rendicontazione di tutte le iniziative messe in campo, a livello regionale e locale, per contrastare ogni forma di violenza sulle donne: da quella perpretrata in ambiente domestico e familiare, la più diffusa, fino alle molestie e alle discriminazioni sul lavoro, un fenomeno troppo spesso sottovalutato. È quanto chiedono alla giunta regionale le segreterie di Cgil, Cisl e Uil Fvg, nell’ambito del protocollo contro la violenza sulle donne. «La rendicontazione sociale – ha spiegato Iris Morassi, della segreteria regionale Cisl – deve rappresentare il modello di riferimento delle azioni intraprese a ogni livello di governo. Azioni che chiediamo di ricondurre a una rete, con una regia regionale comune capace di coinvolgere tutti i soggetti pubblici e privati che a vario titolo partecipano alla lotta contro la violenza. Si tratta di una battaglia che deve essere vinta non soltanto sul fronte del diritto, della repressione e dell’assistenza alle vittime e agli stessi violenti, ma anche sul piano culturale, con iniziative di sensibilizzazione e prevenzione che devono partire dalle scuole».

CORAGGIO DI DENUNCIARE – Nel corso dell’incontro è stata evidenziata la necessità di diffondere un clima di fiducia nelle istituzioni, in grado di far superare l'iniziale paura delle donne a denunciare gli atti di violenza subita. A Palmanova è intervenuta anche Chiara Cristini, ricercatrice dell’Ires Fvg e referente regionale per le Pari opportunità. Cristini si è soffermata in particolare su un fenomeno colpevolmente sottovalutato, quello delle discriminazioni di cui sono vittime le donne in ambito lavorativo. Allarmante il dato relativo alle dimissioni di neomamme, ben 1.625 in Fvg tra il 2011 e il 2013: «Un numero troppo elevato – ha detto Cristini – per essere considerato solo e sempre il frutto di una libera scelta».