29 marzo 2024
Aggiornato 09:30
Fvg diviso in due

Forza Italia chiede la tutela dell'identità veneto-giuliana

Dopo l’istituzione per legge della Festa del Friuli, i consiglieri Ziberna e De Anna reclamano dalla Regione la salvaguardia anche della cultura delle popolazioni non friulane

UDINE – L’orgoglio friulano è tutelato da una legge regionale che istituisce la Festa del Friuli? Allora anche l’orgoglio giuliano va salvaguardato per legge. A chiederlo sono i consiglieri di Forza Italia Rodolfo Ziberna ed Elio De Anna, che hanno depositato una proposta di legge ‘per la salvaguardia e valorizzazione dell'identità e della cultura delle popolazioni della Venezia Giulia’. All’annuncio fatto in Consiglio durante la discussione della legge istitutiva della Festa della Patria del Friuli, quindi, sono seguiti i fatti.

Le ragioni della richiesta
«Scopo della proposta di legge - spiega Ziberna - non è ovviamente quello di erigere un contraltare alla Patria del Friuli, bensì di completarla, promuovendo la conoscenza della parte della regione che è a oriente del Timavo, cioè la Venezia Giulia. Lo scopo è salvaguardarne e valorizzarne cultura, tradizioni, lingua, che sono assai diverse da quella friulana. Si intendono apportare ulteriori elementi di ricchezza al già ricco patrimonio culturale della nostra regione. Del resto è anche sulle diversità che si fonda anche la specialità del Friuli Venezia Giulia».
Una legge snella, come la definiscono i proponenti, «che richiederà modestissime risorse: uno strumento agile che consenta di approfondire la storia della Venezia Giulia e le sue peculiarità», assicura Ziberna.

Non una festa, ma una riscoperta della Venezia Giulia
In sintesi una proposta che non istituisce feste, né esposizioni di bandiere o grandi celebrazioni, bensì una giornata all'anno, scelta dal Consiglio, per riflettere e approfondire la conoscenza della storia giuliana. Ecco allora che tesi di giovani studenti universitari con cui si affrontano i diversi aspetti della Venezia Giulia, appuntamenti culturali promossi da soggetti pubblici e privati, unitamente alla imprescindibile collaborazione delle istituzioni scolastiche e dell’università. «Uno strumento che consenta di approfondire la storia della Venezia Giulia e le sue peculiarità - chiude Ziberna - andando così progressivamente a recuperare, soprattutto tra i giovani, quel gap culturale che ci deriva dalla oggettiva assenza della storia locale nei testi scolastici».