20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
70° anniversario

Ricordate le 51 vittime dell’eccidio di Avasins

Il 2 maggio 1945 soldati delle SS uccisero uomini, donne e bambini durante la ritirata. Il presidente Iacop presnete alla cerimonia: «L'esperienza della lotta partigiana nel Friuli ha rappresentato un elemento innovativo di democrazia»

AVASINIS - Il 2 maggio 1945, nel momento in cui Udine e altre città friulane festeggiavano la Liberazione, ci fu un tremendo colpo di coda delle forze naziste alle porte della Carnia. Truppe tedesche delle SS in ritirata si accanirono sul piccolo paese di Avasinis, massacrando 51 persone, tra cui donne, vecchi e i bambini. Un accadimento che, ogni anno, è ricordato dal Comune di Trasaghis, che si occupa della cerimonia non solo per mantenere vivo il senso della memoria, ma soprattutto per trasmettere a quanti non hanno vissuto direttamente quei giorni, la conoscenza del dramma e del sacrificio della popolazione.

Il ricordo dell’eccidio di Avasinis
La celebrazione ufficiale si è svolta nel cimitero Monumentale ‘Martiri 2 maggio 1945’ con gli interventi del sindaco di Trasaghis Augusto Picco, della presidente provinciale dell'Associazione nazionale vittime civili di guerra Adriana Geretto, del prefetto di Udine Provvidenza Delfina Raimondo e, a chiudere, l'orazione ufficiale del presidente Iacop. E stato quest’ultimo a testimoniare con la sua presenza e con una riflessione la vicinanza del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia al Comune decorato di medaglia d'oro e d'argento al merito civile, ma anche agli amministratori, ai partigiani, ai rappresentanti delle Associazioni combattentistiche, a tutta la cittadinanza.

Le parole di Iacop
«La grande e sentita partecipazione a questa commemorazione - ha rimarcato Iacop nella sua orazione ufficiale che ha chiuso il programma delle celebrazioni - sottolinea l'impegno civile con cui difendiamo la memoria della Resistenza, che rappresenta un valore fondante della nostra Repubblica. Un impegno che riaffermiamo in occasione del 70° della Liberazione, che deve costituire un momento di riflessione sul sacrificio di donne e uomini che parteciparono alle battaglie per la riconquista della libertà e della democrazia, consegnando agli italiani un Paese libero, ricco di prospettive e di speranze che dobbiamo saper custodire e salvaguardare. Il messaggio della Resistenza - ha aggiunto Iacop - al di là di qualsiasi retorica, rappresenta una lezione di responsabilità, di impegno, di coraggio e mantiene ancora oggi immutati i suoi fondamenti che troviamo nei princìpi sanciti dalla nostra Carta costituzionale».

L’esperienza delle repubbliche partigiane
«L'esperienza della lotta partigiana nel Friuli - ha aggiunto il presidente Iacop - anche con la costituzione delle zone libere, ha rappresentato un elemento innovativo di democrazia e ha sviluppato un'opera di rinnovamento civile e democratico, pur con tutti i limiti imposti dalla condizione di guerra. Il sacrificio di quanti hanno combattuto ha riconosciuto nella Resistenza un movimento di lotta popolare per la libertà che ha assicurato una prospettiva nuova di democrazia all'Italia e al Friuli». Parlando dell’eccidio di Avasinis, il presidente Iacop l’ha definito «una tragedia».