20 aprile 2024
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39 anni dopo

6 maggio 2015: l’Ogs ricorda il terremoto del Friuli

In programma un video lezione sulla cultura della prevenzione, porte aperte nel Centro ricerche sismologiche dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geografia Sperimentale, laboratori e conferenze al Bearzi

UDINE - Il 6 maggio 1976 in Friuli la terra trema. Alle 21 un terremoto di magnitudo 6,4 della scala Richter, e intensità pari al IX-X grado della scala Mercalli, colpisce un’area di 5.700 chilometri quadrati. 59 tragici secondi dura la scossa principale. La zona a nord di Udine è la più colpita: Gemona, Venzone, Osoppo (solo per citarne alcuni) subiscono gli effetti più distruttivi. I danni sono immensi, stimati per 4.500 miliardi di lire. 989 le vittime. Circa 3.000 i feriti. Quasi 200.000 persone perdono la casa.
Il 6 maggio 2015 l’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale dà il via a una serie di eventi per ricordare il terremoto del Friuli e diffondere strategie di prevenzione e riduzione dei rischi naturali.

Una serie di incontri per ricordare e diventare più consapevoli
«Conoscere il rischio sismico del nostro territorio, superare una cultura fatalista e comprendere l'importanza di effettuare esercitazioni antisismiche regolari è fondamentale per affrontare correttamente i terremoti e minimizzarne le eventuali conseguenze». A sostenerlo è Maria Cristina Pedicchio, presidente di Ogs. «Ecco perché - aggiunge il sismologo Marco Mucciarelli, direttore della sezione - la sezione Centro Ricerche Sismologiche dell’Ogs propone una serie di incontri dedicati alla memoria e mirati alla consapevolezza».

Il programma messo a punto dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale
Mercoledì 6 maggio a partire dalle 9, sarà online (raggiungibile dal sito dell’Ogs),  il video di una lezione che i ricercatori del Crs hanno tenuto agli studenti e alle studentesse dell’Isis Malignani di Udine. «Abbiamo ricordato quello che è successo la sera del 6 maggio 1976. E abbiamo ragionato insieme sulla nostra capacità di misurare i terremoti, costruire strutture antisismiche adeguate e sulla necessità di attuare delle scelte per la riduzione del rischio sismico. Solo questo ci consentirà di non essere impreparati nei confronti di un terremoto futuro», spiega Laura Peruzza, ricercatrice del Crs e coordinatrice delle attività didattiche.
«Conoscere le buone pratiche di sicurezza è infatti essenziale e su questo fronte l’Ogs è attivo da anni, nell’ambito di iniziative finanziate dalla Protezione Civile Nazionale e dal ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca - ribadisce Maria Cristina Pedicchio -. Per questo invitiamo tutti, in particolare le scuole, a collegarsi per condividere l’esperienza e il ricordo».

Iniziative a favore delle scuole friulane
Venerdì 8 e sabato 9 maggio, al mattino, i ricercatori del Centro Ricerche Sismologiche, in via Treviso 55 a Udine, sono pronti ad accogliere le scuole (prenotazione visite all’indirizzo eduscuole@inogs). «Nel corso delle visite scolastiche, gli studenti visiteranno la sala sismica, per capire come quotidianamente monitoriamo il territorio e registriamo i terremoti», anticipa Carla Barnaba, ricercatrice del Crs.
Negli stessi giorni i ricercatori dell’Ogs terranno laboratori didattici e conferenze all’Istituto Bearzi di Udine, in occasione di ‘Rescue Day’: un’iniziativa promossa dalla scuola per sensibilizzare le giovani generazioni sui temi della sicurezza e della prevenzione dei rischi legati alle calamità naturali. Si parlerà della grande frana del Vajont (8 maggio dalle 9), di sabbie, fiumi e terremoti (8 maggio dalle 11.40), di modelli di sversamento di petrolio in mare (8 maggio dalle 14.30), di sismografi sul tetto del mondo (9 maggio dalle 10).
Per informazioni e prenotazioni: eduscuole@inogs.it