23 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Segnali di timida ripresa

Confcommercio Fvg festeggia 70 anni nel Castello di Udine

Il presidente nazionale Sangalli: «Terziario protagonista del cambiamento». Poi attacca: «L’attuale pressione fiscale è incompatibile con una ripresa economica». Nei primi mesi del 2015 persi 23 mila esercizi al dettaglio in Italia

UDINE - «Questa è la festa di un’associazione unita, che sa fare squadra, ma in cui ogni giocatore ha una storia sua, una storia speciale, che merita di essere raccontata».  La parole di Carlo Sangalli, presidente nazionale di Confcommercio, riecheggiano nel Salone del Parlamento del Castello di Udine, dove la Confcommercio del Friuli Venezia Giulia ha celebrato i suoi primi 70 anni di vita. Accanto a Sangalli, c’erano il neopresidente regionale Alberto Marchiori, la governatrice Debora Serracchiani, il presidente di Confcommercio Udine Giovanni Da Pozzo, il sindaco Furio Honsell.

Una storia lunga 70 anni
Quella di Confcommercio del Friuli Venezia Giulia è la storia delle sue quattro associazioni territoriali, due delle quali, Udine e Pordenone (Gorizia nacque un anno dopo), furono battezzate proprio nel 1945 e compiono dunque 70 anni di attività di sostegno alle piccole imprese del commercio, del turismo e dei servizi.
Decenni di impegno a tutela degli interessi di decine di migliaia di associati che hanno trovato in Confcommercio la loro ‘casa’. Imprenditori capaci di innovare, diventare più moderni, senza mai perdere la funzione di presidio sociale nelle città e nei territori. «Oggi come allora il terziario crea occupazione e Pil – rimarca Da Pozzo –. Lo confermano i numeri: i settori che Confcommercio rappresenta sono una forza preponderante dell’economia regionale». La fotografia più recente ribadisce il peso del terziario in Friuli Venezia Giulia che copre il 75,8% delle imprese, il 57,2% degli occupati e il 74,3% del valore aggiunto.

Terziario protagonista del cambiamento
Un passato, quello di Confcommercio, che anche Sangalli evidenzia con orgoglio ricordando i recenti festeggiamenti a livello nazionale e ribadendo il ruolo determinante del terziario nell’economia italiana: «Un mondo di imprese che chiede risposte di fronte ai cambiamenti impetuosi di questi anni. Negli ultimi sette, in particolare, ogni cittadino ha perso mediamente 2.100 euro di consumi». E nel solo primo trimestre 2015 sono venuti meno 23 mila esercizi al dettaglio nel paese, ricorda ancora il presidente di Confcommercio, duro contro «una pressione fiscale incompatibile con una ripresa economica» e contro l’ipotesi di aumento dell’Iva per coprire la rivalutazione delle pensioni.

Stop alla tassa di soggiorno
Da parte del presidente regionale di Confcommercio, Alberto Marchiori, arriva una chiara presa di posizione sulla tassa di soggiorno: «Guai alla sua reintroduzione». La confederazione dice un no secco a un altro balzello. «Sarebbe deleterio per un comparto, quello del turismo, che va invece al più presto rilanciato dopo annate di flessione», rincara la dose Marchiori in un intervento, davanti alla presidente regionale Debora Serracchiani, che tocca tutte le questioni aperte per il terziario.

Timida ripresa
Durante i lavori il presidente di Format Ricerche Pierluigi Ascani ha quindi presentato l’indagine congiunturale sul primo trimestre 2015. «Timidi segnali di ripresa che rappresentano una prima controtendenza dal 2011 a oggi», commenta il presidente udinese Da Pozzo di fronte a un miglioramento di fiducia, ricavi e rapporto con le banche. A margine un focus sul Jobs Act: le nuove regole sono state sin qui utilizzate dal 6% delle imprese del terziario Fvg.
«I dati illustrati oggi da Confcommercio - osserva la presidente Serracchiani, anticipando la vlolontà di stoppare la nascita di nuovi centri commerciali in Fvg - ci danno un quadro finalmente positivo, di fiducia degli imprenditori del settore per il prossimo futuro, di voglia di investire. E tra questi dati spicca la crescita dell'occupazione, e in particolare la creazione di nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato».