24 aprile 2024
Aggiornato 18:00
Gli arrivi non si placano

Venerdì 210 richiedenti asilo lasceranno Udine

Lo assicura l’assessore regionale Torrenti. Il capoluogo friulano ormai è al collasso, con migranti che dormono nei parchi e sotto i portici del centro. La frustrazione del sindaco Honsell

UDINE – Accampati nei parchi o sotto i portici della città. Oppure rintanati in qualche edificio dismesso, in condizioni igieniche al limite, ammassati come bestie in pochi metri. E’ la sorte delle decine di profughi che non trovano posto nella tendopoli dell’ex caserma Cavarzerani. Un flusso continuo di disperati che ogni giorno transitano dai confini con l’Austria e la Slovenia, e che, dopo essere stati fermati ed essersi dichiarati richiedenti asilo, vengono mandati nel capoluogo friulano. La città ormai è al collasso: le istituzioni si rimpallano le responsabilità (i sindaci attaccano il prefetto, l’assessore regionale striglia lo Stato) e intanto il numero di migranti cresce. E proprio mentre polizia e carabinieri  tentato di riportare un po’ d’ordine, sgomberando l’ex centro islamico di via del Vascello (occupato da 33 profughi in condizioni igieniche precarie), ecco la notizia che rasserena gli animi. Almeno fino alla prossima ondata. «210 richiedenti asilo saranno trasferiti da Udine entro la giornata di venerdì, a seguito della richiesta formulata dalla Regione al Governo». Ad assicurarlo è l’assessore regionale Gianni Torrenti.

Si assesta la pressione su Udine
«La Regione - spiega Torrenti - in questi giorni ha mantenuto continui contatti con il Viminale e con la prefettura del capoluogo friulano. La segnalazione fatta al Governo, anche personalmente dalla presidente Serracchiani, in merito alla necessità di procedere a un immediato alleggerimento della pressione su Udine ha avuto una risposta rapida e concreta: in questo modo saranno allontanati tutti i profughi ancora in strada e circa la metà di quelli ospitati nella caserma. La Regione – aggiunge – si sta impegnando al massimo nel coadiuvare il coordinamento svolto dalle Autorità dello Stato. E' necessario che vi sia la consapevolezza diffusa che occorre trovare delle modalità di gestione ordinarie per una situazione, quella dei flussi migratori, che al momento è straordinaria, ma con la quale - conclude Torrenti - dovremo confrontarci ancora in futuro».

Lo sfogo del sindaco Honsell
«Come sindaco ho cercato di fare tutto quello che era nelle mie possibilità ma ritengo che sia una questione di civiltà, per una regione come la nostra, garantire a queste persone una sistemazione più dignitosa di quella nella quale sono costretti a vivere in questo momento». Questo lo sfogo del sindaco di Udine, Furio Honsell, che fa riferimento alle difficoltà con cui le sue richieste vengono messe in atto per migliorare le condizioni di vita dei migranti. «Alla caserma Cavarzerani, pur avendo chiesto personalmente che venisse posizionato almeno un bagno chimico per ogni tenda, al momento ci sono solo quattro bagni per 15 tende e 130 persone e non c'è acqua corrente nonostante io abbia contattato direttamente il Cafc. Allo stesso modo per quanto riguarda i rifiuti ho chiesto alla Net di intervenire». Ecco perché, per Honsell, è necessaria la nomina di un commissario per gestire quella che, giorno dopo giorno, sta assumendo i contorni di un’emergenza, anche perché il flusso di migranti, nei prossimi mesi, pare destinato a crescere ancora.