25 aprile 2024
Aggiornato 04:00
210 profughi hanno lasciato il Friuli

«Dalla vostra parte» (Rete4) si collega con Udine per parlare di migranti

Venerdì sera diretta dalle 20.30 alle 21.15 con Paolo Del Debbio da piazza Libertà. L’emergenza immigrazione al centro della discussione. In piazza ci saranno cittadini e politici di Lega Nord e Pd. Intanto Sel organizza un incontro sul tema in viale Ungheria

UDINE – Il Friuli sempre più alla ribalta nazionale per l’emergenza profughi. Dopo i servizi di Corriere della Sera e La Repubblica, e dopo Uno Mattina, a occuparsi della vicenda è la trasmissione tv ‘Dalla vostra parte’, in onda ogni sera alle 20.30 su Rete4. Uno degli inviati di Paolo Del Debbio, venerdì sera, sarà a Udine, in piazza Libertà, per ascoltare la voce di politici e cittadini. Già data per certa la presenza di esponenti della Lega Nord, in piazza ci sarà anche una rappresentanza del Partito Democratico. Intanto, qualche ora prima della diretta, dalle 18.30, il tema immigrazione sarà al centro di un incontro promosso da Sel Fvg in viale Ungheria 131, dal titolo ‘Basta essere umani’ con Gianfranco Schiavone e Angela Lovat.

L’emergenza migranti in città e la proposta di Pittoni
Udine è diventata meta privilegiata per i richiedenti asilo che, a decine, ogni giorno varcano i confini con l’Austria e la Slovenia.  Una pressione in parte allentata venerdì con la partenza di 210 migranti alla volta dei centri di accoglienza di Liguria, Campania e Molise. Ma nelle prossime settimane la situazione potrebbe tornare critica a causa dell’arrivo di nuovi disperati.
Ecco perchè il capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale, Mario Pittoni, lancia una proposta: «Sono quasi due anni, praticamente dall'inizio dell'operazione ‘Mare Nostrum’, che chiediamo al sindaco di Udine di farsi portavoce col Governo di alcune proposte praticabili per frenare i flussi di clandestini, assolutamente prevedibili e di cui le amministrazioni locali sono le prime vittime. Per ben due volte la risposta è stata un secco no alla mozione con cui segnalavamo azioni possibili da suggerire a Roma per prevenire l'invasione di richiedenti asilo. A questo punto la petizione anti-clandestini è una strada obbligata». «Stiamo definendo – spiega Pittoni – il testo del documento, che riprenderà i punti più significativi dei sette che abbiamo elaborato per prevenire questo tipo di emergenze, cinque di competenza del governo nazionale e due che coinvolgono la comunità internazionale. Chiederemo in particolare la firma per domandare il ritorno dell'Italia a due livelli di protezione per i richiedenti asilo, come negli altri Paesi (ne abbiamo un terzo che attira altri clandestini) e per  il ripristino del reato di immigrazione clandestina. Siamo l'unico Paese ad averlo abolito, pur essendo i più esposti, con effetti devastanti già al semplice annuncio».

Per Sel è il momento di stringere i tempi
Sel Fvg ha organizzato un incontro per cominciare un percorso di sensibilizzazione con gli amministratori locali, affinché sia favorita la partecipazione al sistema di accoglienza diffusa di quanti più Comuni possibili.
Lo scopo dell’incontro, come illustra il coordinatore regionale Marco Duriavig, è quello di cominciare a pensare a soluzioni che prescindano dagli spazi pubblici, ma includano il recupero di tanti immobili privati sfitti che sarebbero nuovamente valorizzati da questo sistema di accoglienza.
Questa iniziativa, oltre che agli amministratori locali che desiderano approfondire la questione, è rivolta a tutti i cittadini, e servirà anche come momento di raccolta di indumenti (maschili di media taglia, comprese scarpe), coperte e cibo in scatola perché in mancanza di una gestione strutturata e pubblica, «riteniamo giusto - conclude Duriavig - aiutare chi, come l’associazione ‘Ospiti in arrivo’, si è reso disponibile a organizzare la prima accoglienza nel Comune di Udine».