19 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Punto sull’emergenza

L’Anci vorrebbe coinvolgere i profughi nella sistemazione dei beni demaniali

La proposta arriva dal presidente Mario Pezzetta. «In questo modo – spiega – li toglieremo dalla strada o dalle arre pubbliche». Ma un gruppo di cittadini suggerisce di far lavorare i disoccupati

UDINE – «Siano i migranti a impegnarsi nella sistemazione degli edifici individuati per l’accoglienza». E’ la posizione dell’Anci Fvg, che attraverso il suo presidente, Mario Pezzetta, lancia la proposte nel corso di un vertice con i sindaci friulani. «Una volta individuate le strutture idonee da parte dello Stato, siano i profughi stessi a impegnarsi attivamente nei lavori di pulizia e predisposizione delle aree che li ospitano - ha dichiarato il presidente di Anci Mario Pezzetta –. Questa soluzione ha il duplice vantaggio di togliere dalla strada e dalle aree pubbliche queste persone, occupandole in servizi utili per loro stessi e per la collettività.  Resta inteso che l’utilizzo degli alloggi militari, concentrati soprattutto lungo le aree di confine, dovrà essere rapportato alla popolazione residente».
Secondo Anci, infatti, ci sono dei punti fermi fondamentali nella gestione dell’emergenza profughi: che l’impatto sia distribuito sul territorio regionale e che non si superi il tetto del 2 per mille di migranti sulla numerosità della popolazione.

Migranti nelle strutture demaniali e non in quelle comunali
Le conferenze dei sindaci degli ambiti socio-assistenziali sono pronte a interfacciarsi in termini operativi con gli organi statali e le associazioni del volontariato per migliorare la distribuzione dei migranti e la gestione dei servizi connessi. Fermo restando che i Comuni ribadiscono di non disporre di alloggi comunali utilizzabili per i migranti poiché queste strutture, non numerose, sono riservate ai residenti. Ecco quindi la soluzione degli edifici di proprietà demaniale, che però, in molti casi, essendo abbandonate da anni, necessitano di una serie di interventi di sistemazione.

La proposta di ‘Friuli contro la crisi’ per l’ex caserma Cavarzerani
Sul tema immigrazione si segnala anche la proposta del gruppo spontaneo di cittadini ‘Friuli contro la crisi’. In pratica si chiede alle istituzioni di assumere manodopera locale, attingendola dalle liste di collocamento, per la sistemazione dell’ex caserma di via Cividale. «In questo modo – spiegano dal gruppo – si darebbe un forte segnale di equità sia verso coloro che vengono accolti, sia verso i cittadini italiani disoccupati». Una proposta che sarà ‘girata’ a tutti gli enti e le istituzioni coinvolti a vario titolo nella gestione dell’emergenza immigrazione.