19 aprile 2024
Aggiornato 05:00
Riforma Sanità

Riccardi (Fi) contro il taglio dei primari

Il capogruppo dei forzisti critica l'operato di Serracchiani e Telesca. «Ridurre il numero di primari non significa automaticamente eliminare una posizione di privilegio. In questo modo si scordano la competenza e la professionalità nell'assistere i malati». Ma Moretti (Pd) difende l'operato della giunta

UDINE - Bolla come «grave e lesivo» l’aver etichettato come un «benefico taglio di poltrone» la riduzione dei primari. Soprattutto ora che sono stati resi noti i numeri di questa diminuzione: 50 degli 80 primari in meno  ricadono sui territori di Udine e Pordenone. Il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi, attacca senza mezzi termini le scelte in ambito sanitario della presidente Debora Serracchiani e dell’assessore Maria Sandra Telesca.
«Il fatto che ci sia un primario in meno - evidenzia Riccardi - non può essere declinato nell'eliminazione di una posizione di privilegio o di rendita fine a stessa, perché dietro c'è molto altro: ad esempio la competenza e la professionalità necessarie che servono a dare la possibilità al malato di poter essere curato con successo. Sono stato un profeta quindi quando parlavo di un Vietnam».

A rischio la qualità del servizio al cittadino
La presa di posizione di Riccardi è avvenuta nel corso della terza commissione dedicata all'audizione dell'assessore Telesca sul taglio dei primari contenuto nella riforma sanitaria.
«Il malessere e il malcontento che queste scelte della giunta hanno provocato - spiega Riccardi - introducono elementi di incertezza e di caos di fronte ai quali più di qualche medico, magari fra i migliori, può anche pensare di andarsene da qualche altre parte, causando un depauperamento qualitativo del servizio sanitario offerto ai cittadini. L'attuazione è peggio della riforma - attacca - ovvero la pratica è più dannosa della teoria, con scelte fatte davanti al caminetto tra coloro che compongono ‘il cerchio magico’ della presidente Serracchiani. Cominci l'assessore Telesca a far ordine, evitando guerre inutili: firmi il protocollo regione-università e si ripensi alle strutture che vedono gli operatori del servizio sanitario regionale costretti a spostarsi tra sedi distanti decine di chilometri, ‎senza poi aver il tempo sufficiente da dedicare ai malati».

L’affondo di Forza Italia e la difesa del Pd
«Il problema è che per riformare la sanità - conclude Riccardi - non basta accontentare la Cgil e gli universitari per essere a posto, perché ci sono altre migliaia di operatori e di professionisti a cui bisogna dare una risposta. Cosa che questa amministrazione non sta facendo».
Ma il Pd non ci sta e il capogruppo Diego Moretti commenta: «Va ribadito che tagliare i doppioni organizzativi non significa tagliare i servizi. La giunta - prosegue Moretti - si è mossa sulla base di quanto sta avvenendo a livello nazionale con il decreto Balduzzi, adattandolo alla nostra Regione».