29 marzo 2024
Aggiornato 11:30
Investiti 170 mila euro

Visita al primo hub del Fvg: l'ex caserma Cavarzerani di Udine

La struttura di via Cividale diventerà il primo centro di riconoscimento di richiedenti asilo. Ne sorgeranno altri cinque in regione. La presidente Serracchiani, annunciando che l'accoglienza diffusa andrà avanti, ha aggiunto: «I migranti dovranno rispettare le regole che gli daremo»

UDINE – Il primo dei sei hub da utilizzare per il riconoscimento dei richiedenti asilo sorgerà a Udine. Sarà realizzato nell’ex caserma Cavarzerani di via Cividale, dove la tendopoli da 140 posti lascerà il posto a una struttura di accoglienza da 80 posti. Una soluzione ‘non definitiva’, come si affrettano a rimarcare in ogni occasione le istituzioni, che però non ha nemmeno una data di scadenza.
Altri due hub sorgeranno in provincia di Udine (a Fusine Valico e probabilmente a Prepotto), altri tre nelle province di Trieste, Gorizia e Pordenone. A fare da apripista, come accennato, sarà la Cavarzerani e, proprio per questo, mercoledì mattina, la presidente Debora Serracchiani, insieme all’assessore Gianni Torrenti, al prefetto Provvidenza Delfina Raimondo, al questore Claudio Cracovia e ai vertici della Protezione civile Fvg, ha effettuato un sopralluogo in via Cividale.

Lavori completati entro agosto
In particolare la presidente e il prefetto hanno visitato una delle grandi palazzine del comprensorio militare nel quale a breve partirà un primo lotto di lavori di riattamento della struttura per ospitare in modo temporaneo un'ottantina di profughi. I lavori (è stato annunciato un investimento di 170 mila euro) dovrebbero essere completati entro il prossimo agosto. Tempi più lunghi per gli altri hub, soprattutto a causa dell’indisponibilità di fondi da parte dello Stato.
«Un sopralluogo per capire esigenze e interventi da compiere nell'immediato - ha sottolineato Serracchiani – oltre che per replicare il 'modello Cavarzerani' da adottare negli altri cinque hub di prima accoglienza previsti in Friuli Venezia Giulia». Per ridurre i tempi di attesa, gli interventi saranno eseguiti dalla Protezione Civile con le risorse messe a disposizione dallo Stato.

Si prosegue con l’accoglienza diffusa
Ribadendo che questi hub «restano delle strutture 'di passaggio', veramente di primo accoglimento dei richiedenti asilo prima del loro smistamento sul territorio», Serracchiani ha chiarito di voler continuare con l'accoglienza diffusa e con la sottoscrizione di convenzioni che permettano a queste persone, quasi esclusivamente maschi e di giovane età, di essere impegnati in piccoli lavori di utilità sociale, a iniziare, ad esempio, con la pulizia del verde e la realizzazione di piccole zone di ricreazione interne alla caserma. Ciò anche nell'intento, come dagli stessi richiedenti asilo è stato espressamente richiesto, di occupare il tempo e non disperdersi nelle vie di Udine.
«L'impegno della Regione è massimo - ha dichiarato Serracchiani - ma proprio a fronte di questi sforzi dell'amministrazione del Friuli Venezia Giulia, degli organi dello Stato, delle forze dell'ordine, delle strutture di volontariato, ricordiamo che questi non sono turisti, ma ospiti che devono rispettare le regole che ci daremo con questi protocolli. Se queste regole non saranno rispettate, i richiedenti asilo perderanno il diritto di accoglienza», ha confermato Serracchiani.