29 marzo 2024
Aggiornato 06:30
Prodotti eccellenti

L'aglio di Resia

Si avvicina il periodo di raccolta di un nobile prodotto della terra friulana che sarà possibile consumare fresco o conservarlo fino a tutto il prossimo inverno

VAL DI RESIA - Un detto popolare condiviso in buona parte della Penisola usa definire una persona molesta «cattiva come l'aglio». Beh, non certo questo, che fa della dolcezza e della delicatezza le sue principali caratteristiche organolettiche, unite ad un profumo accattivante che invita all'uso diversificato, sia in cucina che nella lavorazione delle carni, per il salame innanzitutto.

UNO STRANO LINGUAGGIO - Da queste parti, in questo spicchio estremo di Friuli, incuneato tra Austria e Slovenia, si parla una lingua di origine paleoslava incomprensibile solo pochi chilometri più a valle. Chissà, forse una piccola comunità proveniente dalle steppe dell’est arrivò qui nel primo millennio e si stabilì in questa vallata chiusa e protetta, lontana da tutto, condizione oggettivamente propensa allo sviluppò di una propria lingua divenuta autoctona.

1500 ABITANTI - La vallata si apre dal comune di Resiutta, con un ingresso angusto che poi sorprendentemente si apre su una strada che sale verso le pendici del Monte Canin. Lungo la strada che costeggia il torrente si incontrano sei frazioni: San Giorgio, Prato di Resia, Oseacco, Gniva, Stolvizza e Coritis, quella più in alto, poco distante dalla cima del massiccio. Tutte insieme non contano più di 1500 abitanti, depositari di cultura e tradizioni millenarie. Molte le originalità, quasi come conseguenza di un isolamento che ha dato vita a feste, usi e costumi che sarà bello scoprire, salendo da queste parti.

BIODIVERSITA' - Un piccolo popolo di viaggiatori intenti a far conoscere i proprio prodotti, frutto di una biodiversità riscontrabile anche in altri prodotti; infatti oltre all'aglio anche i fagioli e il mais sono oggetto di studio da parte dell'Università di Udine. Lo stesso aglio di Resia si caratterizza per le sue qualità distintive :molto aromatico, con bulbi piccolini e abito rossastro, ognuno dei quali ha 6/8 spicchi, ed è privo di spicchi centrali. Un tempo nelle serate estive di luglio ed agosto, periodo della raccolta, si intrecciavano lunghe reste che venivano appese fuori dalle case e consumate a poco a poco.

UNA TRECCIA D'AGLIO - Per fortuna non sono pochi i coltivatori di questo particolare bulbo che viene confezionato in mazzetti che una volta essiccati posso tranquillamente essere consumati fino alla fine dell'inverno successivo, potendo giungere anche a chiudere l'intero anno, buono per ogni uso di cucina o per essere inserito nella marinatura dei salumi. Prodotto mediamente in circa 12 tonnellate l'anno e chiamato confidenzialmente Strok, l'aglio di Resia è un altro buon motivo per andare a scoprire un angolo d'Italia noto a pochi.