19 aprile 2024
Aggiornato 22:00
Scricchiola la maggioranza regionale

Riforma degli enti locali: Paviotti (Cittadini) contro il Pd per Torviscosa

Il mancato spostamento da un’Uti all’altra del Comune della Bassa friulana fa emergere i malumori del capogruppo del partito che esprime l’assessore competente in mnateria di autonomie locali. «La scelta della giunta è sbagliata e deludente»

UDINE – Le Unioni territoriali intercomunali (Uti) restato 18. La giunta non ha modificato le impostazioni preliminari della riforma, che procede spedita nonostante i mugugni di una parte degli amministratori locali (protagonisti di un ricorso al Tar del Fvg). Unica novità, l’uscita allo scoperto di Pietro Paviotti, capogruppo dei Cittadini in Consiglio regionale (movimento in cui milita l’assessore ‘padre’ della riforma, Paolo Panontin), che accusa il Pd di aver ostacolato il passaggio di Torviscosa nell’Uti della Bassa friulana orientale. Scricchiola, quindi, la maggioranza regionale.

Le perplessità di Paviotti
«Ritengo la decisione della giunta sbagliata e deludente – afferma Paviotti – perché viziata da una evidente intromissione partitica di una parte seppure minoritaria del Pd della Bassa, del Sangiorgino in particolare, che ha voluto interferire su quella che era e doveva rimanere una scelta di spettanza esclusiva del Consiglio Comunale di Torviscosa».
Per il capogruppo dei Cittadini, Torviscosa rispettava i 5 requisiti richiesti dalla Legge regionale per ottenere spostamento di Uti: «Parliamo, infatti – precisa – di un comune demograficamente di limitate dimensioni il cui spostamento da un ambito all’altro non provoca certo disequilibri; la contiguità territoriale è evidente e il rapporto di quella comunità con il cervignanese e con il palmarino (con Bagnaria Arsa in particolare) è storico e fortemente consolidato; l’appartenenza alla medesima azienda sanitaria è rispettata; esiste un consolidato rapporto istituzionale costituito anche da una pluralità di partecipazioni comuni in enti o società pubbliche e nelle connesse attività amministrative gestite assieme o in convenzione. Ecco perché il no a Torviscosa è una decisione ingiusta».

Le conseguenze della decisione
«Analizziamo per un attimo la conseguenza di questa irragionevole decisione: il Comune di Torviscosa, che da mesi lavora alla luce del sole con i Comuni del Cervignanese e del Palmarino alla costituzione di una Unione Territoriale – sottolinea il capogruppo – si vede costretto, suo malgrado, a doversi reinserire in un ambito diverso da quello che aveva scelto. Dovrebbe cioè collaborare con chi gli ha impedito di vedere realizzata una sua legittima aspettativa. A chi giova tutto ciò? A nessuno. E soprattutto non giova alla Uti del Latisanese e del Sangiorgino che si ritroveranno un Comune mal disposto per evidenti e comprensibili motivi».
Per Paviotti tutto ciò è successo «perché qualcuno ha voluto mostrare i muscoli e, diciamo così, far vedere chi comanda. E la storia ci insegna che chi usa i muscoli lo fa per nascondere la propria debolezza».

Resta la perplessità sul fatto che il gruppo dei Cittadini, che come già accennato esprime l’assessore che ha dato la luce alla riforma, non sia riuscito a far valere la propria posizione su Torviscosa all’interno della maggioranza.