25 aprile 2024
Aggiornato 01:30
venerdì 3 luglio, alle 18

Doppia inaugurazione a Casa Cavazzini

Il piano terra del museo d'arte Moderna e Contemporanea ospiterà l'esposizione “Neorealismo, astrattismo e oltre” e la mostra collettiva “Per una gioiosa entropia”

UDINE - L'offerta estiva di Casa Cavazzini si arricchisce di due nuove importanti esposizioni, che saranno inaugurate il 3 luglio, alle 18, al piano terra del museo d'arte Moderna e Contemporanea. Si parte da «Neorealismo, astrattismo e oltre», mostra curata da Vania Gransinigh che raccoglie un nutrito gruppo di opere appartenenti alle collezioni museali, focalizzando l'attenzione sui mutamenti e sugli sviluppi avvenuti nella pittura italiana dal secondo dopoguerra alla fine del Novecento attraverso le opere che, in tempi e modalità differenti, sono entrate a far parte delle raccolte di Casa Cavazzini.

Il nucleo centrale della rassegna è dedicato a Zigaina
Alla fine della seconda guerra mondiale gli artisti italiani ebbero nuovamente la possibilità di rapportarsi con il panorama figurativo internazionale grazie anche alla ripresa delle attività delle Biennali di Venezia che, dal 1948, tornarono a rappresentare un fondamentale fulcro di confronto sovranazionale. Da quel momento, accanto ai maestri della figurazione già affermatisi negli anni Venti e Trenta del secolo scorso, cominciarono a emergere le personalità della generazione più giovane aperte a nuove sperimentazioni. In Friuli Giuseppe Zigaina, recentemente scomparso, fu tra coloro che meglio tradussero il verbo neorealista: il suo dipinto «Assemblea di braccianti sul Cormor», esposto alla Biennale di Venezia nel 1952, è certamente l’opera che costituisce il manifesto di questa poetica, analizzato in mostra dai testi di Tanya Candusso. A lui, protagonista indiscusso di quella stagione artistica è dedicato tutto il nucleo centrale della rassegna: si tratta di un doveroso omaggio a una dei nostri artisti più rappresentativi.

In mostra fra gli altri anche Scanavino, Vedova, Santomaso e Basaldella
Accanto al Neorealismo, maturavano le esperienze dell’astratto-concreto in cui si svilupparono lo Spazialismo di Lucio Fontana, volto a superare lo spazio bidimensionale del dipinto inteso in senso tradizionale, il Nuclearismo e soprattutto le differenti declinazioni dell'Informale, nella sua componente segnico-gestuale e materica. Le opere di Emilio Scanavino, Emilio Vedova, Giuseppe Santomaso e Afro Basaldella presenti in mostra testimoniano solo alcune delle declinazioni più caratterizzanti del movimento che conquistò anche molti artisti attivi a livello locale. Il percorso si conclude con una sala interamente dedicata al pittore Nilo Cabai (Udine, 1931) che, generosamente e con notevole spirito civico, ha recentemente donato alcune sue opere al museo per arricchirne le collezioni permettendo così di documentare all’interno delle raccolte tutto il suo percorso professionale che dalla metà del secolo scorso, arriva fino ai nostri giorni.

La seconda esposizione affronta il tema della «leggerezza»
Sempre il 3 luglio alle 18, nella project room del museo sarà inaugurata anche la mostra collettiva «Per una gioiosa entropia», esposizione curata da Giorgia Gastaldon, che ha riunito in un dialogo tutto contemporaneo sul tema della «leggerezza», proposto da Italo Calvino nelle sue «Lezioni Americane», le due artiste Alessandra Lazzaris e Maria Elisabetta Novello. Come scrive Giorgia Gastaldon proprio il «concetto di conoscenza del mondo attraverso un processo di polverizzazione della realtà, nonché di restituita leggerezza attraverso una sottrazione di peso e materia, pare accomunare le due artiste presenti in questa «mostra piccola». La prima, Alessandra Lazzaris, lavora con l'ossidazione: corrodendo lastre di metallo con degli acidi, trasforma il metallo in ruggine; la seconda, Maria Elisabetta Novello, padroneggia i processi di combustione, trasformando la materia in cenere, suo materiale d'elezione.