19 aprile 2024
Aggiornato 21:00
L'annuncio di Torrenti a Cormons

Dopo 22 anni, ecco gli Stati generali dell'emigrazione friulana

Saranno convocati a ottobre dalla Regione: un’occasione per fare il punto sull'efficacia dell'azione della Regione nei confronti delle comunità dei corregionali all'estero

UDINE – Nel mese di ottobre saranno convocati gli Stati generali dell'emigrazione friulana, giuliana e slovena nel mondo, a 22 anni di distanza dall’ultima volta. «Un'occasione importante – chiarisce l’assessore regionale Gianni Torrenti – per fare il punto sull'efficacia dell'azione della Regione nei confronti delle comunità dei corregionali all'estero e per capire come interpretare meglio questa importante relazione e cercare di fare dei passi avanti, soprattutto per intercettare i bisogni e le aspirazioni delle nuove generazioni».
L’annuncio è stato dato a Cormons nel corso del dodicesimo incontro annuale dei friulani nel mondo organizzato dall'Ente Friuli nel Mondo.

Il ringraziamento a chi ha portato il Friuli nel mondo
Nel dare il benvenuto alle centinaia di friulani riuniti nella piazza antistante il municipio dopo la Santa Messa celebrata dall'arcivescovo emerito Pietro Brollo, Torrenti ha voluto rinnovare il ringraziamento della Regione a tutti coloro che «hanno portato l'esperienza del nostro lavoro e dei nostri valori nei luoghi dove immagino ormai si sentano cittadini a tutti gli effetti, pur restando per sempre friulani nel cuore. E' grazie alla vostra presenza e esempio - ha rimarcato l'assessore – se nel mondo si ha percezione dell'identità di questa regione, piccola ma così nota e apprezzata».
Torrenti ha reso noto che l'amministrazione sta lavorando in questi giorni a un documento, che arriverà a breve a tutti i Fogolârs e associazioni di corregionali nel mondo, che diventi piattaforma per un dibattito su un tema che «l'amministrazione regionale ritiene strategico», ha sottolineato l'assessore.

Aggiornare i rappoorti  con le seconde generazioni di migranti 
Parlando degli Stati generali, Torrenti ha fatto appello alla collaborazione di tutte le città da cui i delegati giungeranno «per portare il loro contributo a questo momento di bilancio e riflessione sulle strategie future. Probabilmente - ha osservato Torrenti - i figli dei corregionali partiti molti anni fa dal Friuli hanno bisogno di una relazione più contemporanea, più aggiornata e forse anche legata maggiormente all'economia con la nostra regione. Dal punto di vista culturale, i nuovi mezzi di comunicazione, la rete in primis, ci permettono nuove frontiere più veloci, immediate e economiche per condividere testi, studi, ricerche e divulgare la lingua e la cultura friulana nel mondo e cercare di relazionarci soprattutto con i più giovani, che spesso non parlano nemmeno l'italiano, ma desiderano riallacciare i legami  con la terra da cui provengono. Loro sono la nostra sfida futura», ha concluso Torrenti.