29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
In Consiglio comunale a settembre

Ex caserma Osoppo: approvate le linee guida per la riqualificazione

Previsto o il conferimento del diritto di superficie e/o la vendita dei tre lotti che comprendono complessivamente 11 ettari dell'area in via Brigata Re. Honsell: «Con le sue peculiarità e le sue diversità, pensato a un modello che richiama quello per la concessione dello stadio Friuli»

UDINE – E’ ormai prossima la pubblicazione del bando per il recupero dell’ex caserma Osoppo di via Brigata Re. La giunta comunale, infatti, ha approvato le linee guida per il conferimento del diritto di superficie e/o l'alienazione per la riqualificazione e la valorizzazione dell'area.
«Un passo avanti molto importante per rimettere finalmente in gioco gli 11 ettari della caserma Osoppo, di cui attualmente sono stati restituiti alla città soltanto una parte della palazzina comando e una piccola parte del parco».

E' possibile o l'acquisto o l'acquisizione del diritto di superficie
«Ora – prosegue Honsell – con queste linee guida, che passeranno al vaglio del Consiglio comunale di settembre, potremo procedere direttamente alla pubblicazione del bando che prevede due possibilità: o l'acquisto o l'acquisizione del diritto di superficie da parte dei privati secondo le manifestazioni di interesse raccolte nel 2012. L'auspicio – continua – è che tanti imprenditori che vogliono investire possano essere incentivati da questa formula molto flessibile, anche se è chiaro che il progetto di realizzazione, che accompagnerà la richiesta di acquisto, dovrà ricevere l'avvallo da parte del Comune. Con le sue peculiarità e le sue diversità, ovviamente, questo modello per molti aspetti richiama quello impiegato per la concessione dello stadio Friuli. Spero, dunque, possa avere lo stesso successo».

Le varie destinazioni d'uso dell'area
Tre i ‘comparti’, o lotti, dell'intero compendio interessati, per un valore di diritto di superficie complessivo pari a oltre 3 milioni e mezzo di euro, di oltre 6 milioni e 800 mila euro in caso di acquisto. Per quanto riguarda la destinazione d’uso dei tre comparti, il primo è destinato a strutture sportive/ricreative, residenziale e funzioni correlate. Il secondo alla valorizzazione della piazza d’Armi, dovrà garantire l’integrazione tra i comparti e il parco adiacente e dovrà prevedere il recupero degli edifici esistenti (fabbricato 8 e fabbricato 9). In questo caso è anche prevista una edificabilità con destinazione residenziale, direzionale e commerciale. Il terzo lotto, infine, è destinato al mantenimento dell’edificio (fabbricato 11) che conserva la funzione di elemento di chiusura della piazza d’armi e potrà sviluppare un'edificabilità a destinazione direzionale, istruzione, residenza e servizi.

Dovrà essere garantito l'uso pubblico delle opere
«Finalmente – commenta il vicesindaco e assessore alla Pianificazione Territorio, Carlo Giacomello – raggiungiamo un traguardo importante approvando una delibera che ha voluto andare incontro il più possibile alle esigenze degli acquirenti. Pur rendendoci conto di un momento difficile – prosegue – abbiamo infatti cercato di perseguire un principio che rendesse quanto più appetibile  l'operazione. Innovativa e importante, poi, la doppia soluzione pensata, che può quindi dare spazio o alla vendita o alla cessione del diritto di superficie. Ora – conclude Giacomello – nel caso in cui si facessero avanti degli interlocutori interessanti, tutte le idee emerse in questi anni potrebbero trovare applicazione in quell'area».
Nel caso di cessione del diritto di superficie, la durata avrà durata massima di 30 anni, rinnovabili, con facoltà del cessionario di proporre un termine diverso e comunque non superiore ai 50 anni. Scaduto il termine finale della cessione, poi, il diritto di superficie e/o la proprietà superficiaria si estingueranno e il nudo proprietario diverrà proprietario delle opere costruite dal cessionario e/o dai suoi aventi causa  nello stato in cui si trovano senza che sia tenuto a versare alla controparte alcun indennizzo.
Sia nel caso di acquisto, sia nel caso di costituzione del diritto di superficie/proprietà, gli aggiudicatari dovranno consentire l’utilizzo degli spazi e delle funzioni al fine di garantirne l’uso pubblico (viabilità anche ciclopedonale, parcheggi, verde pubblico e piazza a seconda dei lotti), facendosi carico della manutenzione ordinaria e straordinaria e degli adeguamenti normativi e dei costi operativi di gestione. I lavori di realizzazione delle opere previste nel permesso di costruire, infine, dovranno concludersi entro 5 anni dalla sottoscrizione del contratto.