23 aprile 2024
Aggiornato 08:30
Un centinaio i migranti che vagano per la città

Honsell: «I migranti nelle ex caserme». Pittoni replica: «Si rischia un campo profughi permanente»

Botta e risposta a distanza, sul tema immigrazione, tra il sindaco di Udine, Furio Honsell, e il capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale, Mario Pittoni

UDINE – Botta e risposta a distanza, sul tema immigrazione, tra il sindaco di Udine, Furio Honsell, e il capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale, Mario Pittoni.
Se il primo invita ad «approntare le palazzine ancora agibili presso le caserme dismesse della città di Udine» per affrontare l’emergenza, il secondo lancia l’allarme sulla possibilità che, così facendo, «il Friuli-Venezia Giulia si trasformi in un immenso campo profughi».

La posizione di Honsell
«In questo momento Udine si sta già facendo carico di 500 persone che vengono accolte sul territorio comunale – sottolinea il primo cittadino –. Sono un centinaio però i richiedenti asilo per i quali attualmente non c'è ancora accoglienza. Chiediamo a tutti gli enti e soggetti competenti di accelerare le opere necessarie a garantire l'accoglienza nelle caserme in cui sono presenti strutture ancora agibili». Il Comune di Udine è pronto a fare la sua parte in questo senso. «Mettiamo a disposizione tutte le nostre forze – garantisce il sindaco – affinché presso le caserme dismesse della città di Udine possano essere approntate al più presto tutte le strutture in cui accogliere quei richiedenti asilo attualmente costretti a dormire per strada in condizioni assolutamente precarie. Ringrazio la Croce Rossa, la Prefettura, la Regione e l'intera rete di associazioni per il grande lavoro che stanno facendo. Come ho detto più volte, però, Udine è una città accogliente e per questo non possiamo accettare che pur disponendo di tantissimi spazi inutilizzati perduri questa situazione».

La replica di Pittoni
«Riempiendo di migranti le ex caserme della regione si rischia di trasformare il Friuli-Venezia Giulia in un immenso campo profughi, spesso finti». Lo afferma l'ex senatore Mario Pittoni, responsabile Istruzione della Lega Nord. «L'Europa – spiega Pittoni - dimostra tutti i giorni di non essere in grado di gestire il fenomeno. I primi ad accorgersene sono stati i trafficanti di esseri umani, che hanno imparato a utilizzare l'istituto dell'asilo politico per imporre la presenza di centinaia di migliaia di migranti economici, che non scappano da nessuna guerra. L'Italia ha una particolarità – aggiunge – offre ai clandestini il 50% di possibilità in più di accedere a qualche forma di protezione. Per questo il Fvg, nonostante la crisi, risulta appetibile in particolare per i migranti in cammino lungo la rotta balcanica. Minimizzare i rischi che corre il nostro territorio – conclude Pittoni - può farci trovare impreparati, quando invece qualcosa si può fare: chiedere al Governo di riportare l'Italia a due livelli di protezione per i richiedenti asilo, come negli altri Paesi».