19 aprile 2024
Aggiornato 14:00
La delusione di Pavan e Calcaterra

Il centro di Udine rischia di restare al buio per Natale

Poche le adesioni per illuminare le vie del centro storico raccolte da Confcommercio e UdineIdea. Solo 10 strade su 32 avranno le luminarie

UDINE – Si prospetta un Natale in penombra per la città di Udine. Non proprio al buio ma poco ci manca, visto che sulle 32 vie o piazze del centro storico, solo 10 hanno risposto all’appello lanciato da Confcommercio a UdineIdea. Una miseria se si pensa che la raccolta delle adesione è partita nel mese di luglio, con l’obiettivo di racimolare oltre 60 mila euro e accendere le luci già il 14 novembre (affidandosi a un nuovo fornitore, la Gasparotto di Marostica).

Le vie coinvolte
I nomi delle vie che hanno accolto l’appello li fanno il presidente mandamentale di Confcommercio Udine Giuseppe Pavan e la presidente di Udine Idea Arianna Calcaterra. Si tratta di Riva Bartolini, via Canciani, via Cavour, via delle Erbe, via Manin, via Mercatovecchio, via Paolo Sarpi, via Rialto, via San Francesco e via Savorgnana. In altre 13 aree (nelle vie Aquileia, Battisti, Cosattini/Largo Pecile, dei Rizzani, del Gelso, del Monte, Gemona, Mantica, Mazzini, Mercerie, Poscolle, Vittorio Veneto e in vicolo Sillio) molto probabilmente non ci sarà alcuna illuminazione. Infine le vie Moro, Carducci, Roma, Calzolai e Stringher con certezza non si illumineranno, mentre via Cussignacco e via Grazzano si stanno organizzando in maniera autonoma. Meritano un discorso a parte San Giacomo e Corte Giacomelli, per le quali nei prossimi giorni verrà presentato un progetto ad hoc.

L’amarezza dei promotori
«Una situazione decisamente deludente – commenta Pavan –, soprattutto a fronte dello sforzo messo in atto. Assieme a Confartigianato e Comune ci eravamo presi un preciso impegno, quello di metterci a cercare adesioni sin da metà estate, e lo abbiamo rispettato. Dispiace che solo pochi imprenditori abbiano colto l’opportunità, sociale ed economica, di rendere la città più bella nelle settimane degli acquisti». I troppi ‘no’ ricevuti, prosegue Pavan, «mortificano il tentativo di unire il mondo del commercio e dei pubblici esercizi in un’iniziativa utile a tutti. È anche molto significativa la contraddizione di vedere da un lato imprese del centro che snobbano la raccolta, dall’altro commercianti che, pur senza avere un’attività in quell’area, danno comunque un contributo per il bene comune».
Anche Udine Idea, che a sua volta considera le luci natalizie «un grande valore aggiunto per le attività economiche», manifesta delusione. «Stupisce che non ci si renda conto del ritorno in termini di presenze di una Udine illuminata – commenta la presidente Arianna Calcaterra –. Se entro il 6 ottobre non avremo riscontri positivi e ulteriori adesioni c’è il concreto rischio di dover rinunciare in due terzi della città a una storica tradizione. Sarebbe uno schiaffo a chi continua a lavorare per il rilancio del centro».

Raccolto un terzo dei fondi necessari
Confcommercio e Udine Idea si sono riuniti nella sede di Viale Duodo per fare il punto e definire la strategia dei prossimi giorni. Allo stato attuale, con oltre 420 aziende contattate, anche più volte, rispetto a un costo complessivo, per poter illuminare tutta la città, stimato in 68.454 euro, sono stati incassati 26.090 euro di quote. Non potranno bastare, nonostante l’intervento del Comune a coprire le spese energetiche, la solidarietà di alcuni imprenditori privati e i 10 mila euro annunciati dalla Camera di Commercio e destinati all’acquisto di una palla luminosa del diametro di 3 metri, esemplare unico che Udine ha ‘soffiato’ a Vicenza.