29 marzo 2024
Aggiornato 14:00
Tra i presenti, Serracchiani e Da Pozzo

I prodotti Fvg protagonisti da Eataly a New York

Per un intero pomeriggio, dalle 14 alle 18 di lunedì 5 ottobre, le eccellenze Fvg sono state presentate nel megastore della Quinta Strada, proprio nel cuore della Grande Mela

UDINE – ‘An afternoon in Friuli Venezia Giulia’, un pomeriggio alla scoperta dei prodotti più autentici del nostro agroalimentare, frutto di ‘una straordinaria combinazione tra tradizioni e innovazione in un territorio all'estremo Nord-Est d'Italia che gode di un clima speciale, grazie alla vicinanza sia al mare che alla montagna’.
Questo l'invito che Eataly di New York, lo sterminato megastore del gusto ‘tricolore’ che l'industriale piemontese Oscar Farinetti ha aperto sulla Quinta Strada, proprio nel cuore della Grande Mela, ha rivolto a tutti i suoi visitatori e clienti.
Per un intero pomeriggio, dalle 14 alle 18 di lunedì 5 ottobre, le eccellenze Fvg sono state protagoniste, attirando la curiosità di grandi e piccini: dal prosciutto di San Daniele alle trote affumicate, al frico. Il tutto accompagnato da alcuni tra i migliori vini.
Un evento a entrata libera ‘per scoprire il sapore della tradizione’. Così era indicato da giorni sul sito web di Eataly New York.

In precedenza, presente al completo la delegazione del Friuli Venezia Giulia guidata dalla presidente, Debora Serracchiani, è stata organizzata una degustazione guidata, rivolta a un pubblico specializzato, che ha potuto assaggiare una serie di pietanze preparate su ricette di Lidia Bastianich, cuoca, scrittrice e personaggio televisivo, che nei giorni scorsi ha cucinato anche per Papa Francesco.
«Le nostre iniziative di promozione del Friuli Venezia Giulia sul mercato statunitense si inquadrano - ha sottolineato Serracchiani - nel piano per l'internazionalizzazione che stanno attuando, congiuntamente, il ministero per le Politiche agricole alimentari e forestali e il ministero per lo Sviluppo economico.
Il nostro comune obiettivo è di sostenere l'export e, parallelamente, di contrastare l'Italian sounding, ovvero l'utilizzo di denominazioni geografiche, immagini e marchi che evocano l'Italia per promuovere e commercializzare prodotti che con il nostro Paese nulla hanno a che fare. Una forma eclatante di concorrenza sleale e truffa a danno dei consumatori, che interessa soprattutto proprio l'agroalimentare», ha aggiunto.

Nell'occasione il presidente della Camera di commercio di Udine Giovanni Da Pozzo ha ribadito l'impegno - sviluppato in sinergia con gli enti camerali di Trieste, Gorizia e Pordenone - all'internazionalizzazione «in tutto il mondo, perché ormai l'export si rivolge anche a Paesi che hanno norme e consuetudini del tutto diverse da quelle italiane ed europee ma che comunque sono assai interessati alle eccellenze della nostra realtà. Non solo l'agroalimentare ma anche meccanica e legno-arredo. Un compito che svolgiamo anche grazie all'aiuto della Regione», ha concluso.