19 aprile 2024
Aggiornato 02:30
Visiteranno aziende del territorio fino al 16 ottobre

Imprenditori afghani in Friuli: una collaborazione nata dalla solidarietà

Dopo la missione formativa di Confartigianato e Julia a Herat, sono arrivati a Udine 16 persone associate all’Unione industriali di Herat guidata dal presidente Abdul Wodud Faiz Zada

UDINE - Un business che nasce dalla solidarietà della Brigata alpina Julia e della generosità di 4 maestri artigiani di Confartigianato Udine che hanno insegnato a Herat, a 44 donne e uomini afghani, i primi rudimenti di un mestiere, quello che potrebbe svilupparsi nei prossimi giorni in Friuli con la visita di una delegazione di 16 imprenditori afghani associati all’Unione industriali di Herat guidata dal presidente Abdul Wodud Faiz Zada, che è anche vice presidente della Camera di commercio di Herat.
La visita è cominciata dalla sala Valduga della Camera di commercio (all'interno dei consolidati percorsi che la Camera propone alle imprese, sia accogliendo delegazioni in città sia accompagnando le imprese all'estero) e si concluderà il 16 ottobre.

Afghanistan: un Paese che ha voglia di ricominciare
«In questi giorni a Udine e in Friuli, così come nei mesi scorsi a Herat – ha detto il generale Michele Risi, comandante della Brigata Alpina Julia - lavoriamo per facilitare la pacificazione di quelle terre anche attraverso la collaborazione  economica e l’interscambio commerciale».
Il presidente dell’Unione industriali di Herat, Abdul Wodud Faiz Zada, ricordando il sacrificio dei 54 soldati italiani che hanno perso la vita per portare la pace in quelle terre, ha ricordato come, da 15 anni a questa parte, e cioè da quando è cominciato l’intervento della Nato della quale l’Italia fa parte, ci sia stato un risveglio dell’economia almeno nella parte dell’Afghanistan pacificata. «Nel polo industriale di Herat, nonostante alcuni problemi di sicurezza – ha spiegato - sono attive 250 imprese che assicurano il 70% dei prodotti alle regione ovest dell’Afghanistan. In tutta la provincia di Herat sono attivi 8.000 imprenditori di cui 4.000 artigiani». Come a dire che una parte del Paese non è rimasta al palo, ha reagito, ha voglia di ricostruire città e villaggi e ha voglia di crescere, anche grazie alla collaborazione delle imprese friulane. «Speriamo – ha concluso – che i semi piantati anche oggi diventino presto buona frutta».

I settori rappresentati
Sono molti i settori rappresentati dalla delegazione di imprenditori afghani e si va dalla meccanica ed elettronica (industria della stampa, agroindustriale) al food and beverage (produzione e commercializzazione di pasta, bevande non alcoliche e frutta secca), dall’energia e sostenibilità (impiantistica, installatori di impianti di carburanti e gas, distribuzione gas ed elettricità) all’arredo e design (tessuti per arredamento d’interni, estrazione e lavorazione marmo, piastrelle e sanitari, arredamento d’interno, edilizia) ai servizi alla persona (moda e cosmetica).
A fare gli onori di casa la presidente della Regione, Debora Serracchiani, il presidente dei Confartigianato Friuli Venezia Giulia, Graziano Tilatti, e Rosanna Clocchiatti, in rappresentanza dell'ente camerale.
Nell'occasione, Serracchiani ha ribadito l'interesse del Friuli Venezia Giulia ad avviare relazioni che possano concorrere allo sviluppo economico dell'Afghanistan, anche attraverso investimenti diretti, e favorire l'interscambio economico e commerciale.