20 aprile 2024
Aggiornato 13:00
Polemica istituzionale

Riforma delle Uti: rischio ricusazione dietro alla data dell'udienza

I sindaci 'dissidenti' scommettono che c'è un accordo tra Tar Fvg e legali della Regione per discutere i ricorsi contro la riforma il 10 febbraio 2016. Pronti ad azioni eclatanti, come confermano Zanin e Treleani

UDINE – C’è una data che continua a riecheggiare nella testa di quei sindaci che si oppongono alla riforma degli enti locali. E’ quella del 10 febbraio. Se l’udienza sui ricorsi contro le Uti, a loro dire, sarà aggiornata a quel giorno dal Tar del Fvg, vorrà dire che l’incontro 'informale' svoltosi nei giorni scorsi tra avvocati della difesa (la Regione) e presidente del Tar Umberto Zuballi, alla fine, non era poi così superfluo. Almeno non al punto da rinviarlo per consentire anche agli avvocati che difendono 56 dei 60 Comuni ricorrenti di intervenire (nello specifico, Teresa Billiani e Enrico Bulfone). Una vicenda che si fa sempre più intricata, tra incroci di date, mancate comunicazioni, frasi non dette e dichiarazioni avventate.

Tutto parte da un articolo del Messaggero Veneto, che martedì 27 ottobre dà conto di un incontro tra le parti avvenuto al Tar. Peccato che, a questo incontro, manchi la fetta più grossa dei ricorrenti. Un dettaglio che fa andare su tutte le furie i sindaci dei 56 Comuni, che mercoledì 28 convocano una conferenza stampa per attaccare e chiedere spiegazioni al presidente del Tar. Passa un solo giorno, il 29 il Consiglio regionale approva un emendamento per rimandare l’avvio delle Uti del febbraio 2016, stesso giorno in cui uno dei legali della Regione, per la prima volta, scrive ai colleghi che stanno seguendo i 56 Comuni. Si arriva al 30 ottobre e l’assessore Paolo Panontin, a margine di un incontro sulla riforma ospitato a Forni di Sopra, si lascia scappare il fatto che il Tar si esprimerà sui ricorsi il 10 febbraio.

Da qui nascono i dubbi dei ricorrenti. «Come fa l’assessore Panontin a conoscere la data del rinvio dell’udienza fissata per il 5 novembre? – si chiede Piero Mauro Zanin –. Forse perché è già stata decisa a tavolino dai legali della Regione e dal Tar durante questo fantomatico incontro ‘informale’? Su questo punto – precisa – sfidiamo Zuballi a provarci il contrario, aggiornando l’udienza a una giornata diversa dal 10 febbraio». Una data non casuale, visto che rappresenta la prima data utile dal giorno in cui sono stati presentati gli altri ricorsi da parte dei 56 Comuni (oltre alla delimitazione territoriale delle Uti, i ‘dissidenti’ impugnano anche la scelta di commissariare i Consiglio comunali).
«Se questo fosse vero – conclude Zanin – il presidente del Tar non sarebbe più arbitro della questione ma si sarebbe accordato solo con una delle parti senza tenere in minimo conto la posizione dei 56 Comuni». Tra l’altro tutto ciò sarebbe avvenuto durante un incontro ‘informale’ e, proprio per questo, su ammissione dello stesso Zuballi, non previsto dalla legge.A questo proposito Zanin ha twittato: 'Spero che arbitro non diventi calciatore'. Ci va giù pesante il sindaco di Santa Maria La Longa, Igor Treleani: 'Una vergogna, ma sto colpo si va fino in fondo a costo anche di azioni eclatanti...in difesa della democrazia e a difesa dei cittadini'. 
Una possibile richiesta di ricusazione da parte dei ricorrenti nei confronti del presidente del Tar Fvg Zuballi si fa sempre più probabile.