20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Il caso

«Sei brutta, ti licenzio!», la donna si rivolge al punto Antimobbing della Provincia

Sul luogo di lavoro molte donne in difficoltà, bersagli di molestie di vario tipo. Battaglia: «Essenziale un cambiamento culturale, un’applicazione vera e propria della parità di genere anche attraverso azioni legali»

UDINE - «Sei brutta, non voglio vederti, mi rovini la giornata, ti licenzio!». E’ la storia di una donna friulana-operaia specializzata, vessata dal titolare dell’azienda per ragioni estetiche. Al culmine è arrivato il licenziamento attraverso l’escamotage della soppressione del posto di lavoro. Situazione che la signora ha denunciato al punto Sos Antimobbing della Provincia di Udine; l’equipe che comprende vari esperti (psicologo, avvocato, medico del lavoro, medico legale, psichiatra) e offre supporto gratuito a lavoratori e lavoratrici vittime di molestie sul lavoro, ha intrapreso un percorso che ha portato ad avviare una causa civile per l’impugnazione del licenziamento.

Ma questo è solo uno dei casi affrontati negli ultimi mesi dallo sportello: le difficoltà per le donne, in termini di discriminazioni e vessazioni sui luoghi di lavoro, sono molte. Non si tratta di violenze fisiche ma di discriminazioni di genere messe in atto con diverse azioni vessatorie. L’avvocato Teresa Dennetta, mercoledì 18 novembre, nel corso del convegno ‘Il posto di lavoro: opportunità o soprusi?’, organizzato dalla Provincia di Udine e dalla Commissione provinciale pari opportunità presieduta da Maura Pontoni per celebrare la ‘Giornata internazionale contro la violenza sulle donne’, ha raccontato anche altre storie. Come quella di una donna che, per aver rifiutato le attenzioni di un collega, in un contesto prettamente maschile, si è vista ostacolata nell’attività lavorativa attraverso volute alterazioni nella comunicazione delle consegne, situazione che l’ha portata all’emarginazione da parte anche degli altri colleghi. In questo caso l’azienda è stata sensibilizzata al problema e ha attuato iniziative a tutela della persona vessata.

«Riceviamo con frequenza – ha aggiunto Dennetta – anche segnalazioni di pacche sul sedere alle lavoratrici da parte del datore di lavoro». Uno scenario che richiede interventi ancora più efficaci per tutelare i diritti delle lavoratrici e realizzare le vere pari opportunità. «E’ essenziale un investimento di tipo culturale – ha commentato l’assessore provinciale Elisa Battaglia – un’opera di sensibilizzazione sulla parità di genere ancora più incisiva per fare in modo che questo tipo di violenze e soprusi in ambiente lavorativo vengano meno. E’ fondamentale, inoltre, fare sviluppare ai giovani un adeguato approccio su queste tematiche ma anche applicare pene severe per i vessatori. Il punto d’ascolto della Provincia (attivo a Udine e a Tolmezzo) ha visto crescere nei suoi nove anni di attività le segnalazioni che giungono per la maggior parte da donne; offre un supporto qualificato ed efficace, gratuito e sicuro, individuando percorsi ad hoc per affrontare le singole problematiche».