19 aprile 2024
Aggiornato 17:30
Il capogruppo parla del futurio di Fi

Riccardi rimette i sindaci al loro posto e sposta l'attenzione sul Consiglio regionale

Il forzista non ha intenzione di ridimensionare i sindaci (molti dei quali iscritti proprio a Forza Italia) ma, con decisione, li richiama al proprio ruolo. «Le leggi, fino a prova del contrario, si fanno in Consiglio regionale»

UDINE – Sottolinea il «successo politico» della battaglia sulle Uti e smentisce un tentativo di ridimensionare i sindaci ‘ribelli’. Però ci tiene a mettere i punti sulle ‘i’, ribadendo come «ognuno debba limitarsi a fare il proprio mestiere», perché «le leggi, fino a prova del contrario, si fanno in Consiglio regionale».
Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, non ci sta a passare per quello che tratta con la maggioranza di centrosinistra sul tema della riforma degli enti locali per ‘frenare’ la corsa dei sindaci schieratisi apertamente contro le Uti.

«Continuo a pensare che la politica è fatta per risolvere i problemi – afferma Riccardi – nel momento in cui varca la soglia dei tribunali ha già fallito. I sindaci, fino a questo momento, hanno condotto una battaglia importante e determinante per dimostrare l’inadeguatezza di questa riforma. Ora che anche la maggioranza regionale comincia ad ammetterlo, è il momento di incalzarla. Ma chi deve farlo non sono i sindaci, ma chi siede in Consiglio regionale». Riccardi quindi non ha intenzione di ridimensionare i sindaci (molti dei quali iscritti proprio a Forza Italia) ma, con decisione, li richiama al proprio ruolo.
«La mia battaglia – assicura Riccardi – non la faccio contro i sindaci, ma contro questa riforma. La Regione ha capito che se darà attuazione alla riforma, commissariando i consigli comunali, andrà sotto. Quindi ora si trova davanti a un bivio: continuare sulla strada dei commissariamenti, sbagliando, e in questo caso saremo durissimi, oppure come pare, dimostrarsi disponibile a rivedere pezzi importanti del testo e riscriverlo. Se, in quest’ultimo caso – evidenzia il capogruppo di Forza Italia – l’apertura è reale e non strumentale, siamo disposti a sederci e a discuterne».

Sul futuro di Forza Italia, Riccardi non ha dubbi: «Fi è un partito che deve riuscire a mettere insieme, con equilibrio, esperienza, competenza e merito. La nuova classe dirigente non va costruita con l’accetta, ma tenendo insieme gli anelli della catena, che è unica e che non ha anelli più grandi degli altri».