19 aprile 2024
Aggiornato 04:00
Ha sofferto meno la montagna

Il 2015 è stato un anno di siccità ma non da record

Complessivamente, però, resta un anno eccezionale per la scarsa piovosità, come lo furono il 2003 e gli anni 1943 e 1945

UDINE - Il 2015 è stato un anno eccezionale per la scarsa piovosità in Friuli Venezia Giulia ma non il più siccitoso nell'arco di un secolo. Le poche precipitazioni lo collocano, comunque, fra i 10 anni in cui si è maggiormente sentita la carenza di piogge. Questa è l'immagine del 2015 che emerge dalle statistiche dei dati pluviometrici e delle falde freatiche, forniti dal Servizio disciplina servizio idrico integrato, gestione risorse idriche, tutela acque da inquinamento della Regione Friuli Venezia Giulia.

Il quadro tracciato è influenzato dalle stazioni in cui sono stati rilevati i dati: in montagna si è sentita meno la siccità nei mesi primaverili ed estivi e non ha raggiunto livelli da record nella Bassa pianura, grazie alle piogge intense e abbondanti dei mesi di agosto, settembre e ottobre.
Complessivamente, però, resta un anno eccezionale per la scarsa piovosità, come lo furono il 2003 e gli anni 1943 e 1945.
E se si prendono a riferimento i dati sulle precipitazioni relativi a tre stazioni di misura, quelle di Forni di Sopra, Udine e San Giorgio di Nogaro, si comprende meglio come il territorio sia disomogeneo sul fronte pluviale tanto che, nella classifica degli anni maggiormente siccitosi, il 2015 è al 7° posto nei rilevamenti di Forni di Sopra, al 4° in quelli di Udine fino a raggiungere il 15° per San Giorgio di Nogaro. Da segnalare, comunque, che la mancanza di pioggia a Udine (872 mm), quest'anno, è stata straordinaria: in circa 100 anni è accaduto solo 8 volte di scendere sotto i 1000 mm.

Nello specifico, guardando la stazione di Udine, dal 1910 a oggi i livelli-record sono stati toccati nel 1921 con 571 mm, nel 2003 con 824,9 e, ancora prima, nel 1945, con 787,4 mm. Dati che si discostano di poco, nel medesimo periodo, da quelli rilevati dalla postazione di San Giorgio di Nogaro:  547,3 nel 1945, 680 nel 1921 e 703,2 nel 2003. 
La situazione che emerge dalle statistiche sulle precipitazioni è confermata dai dati sulle falde. Il livello della falda nel pozzo di monitoraggio a Lestizza (una delle sei stazioni di osservazione in tempo reale della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia) si attesta sotto i 14 metri e 25 cm di profondità e rappresenta un valore di circa 2 metri sopra il minimo storico, toccato nel 2003.
In questa zona nella media pianura immediatamente a monte della fascia delle risorgive, come spiegano gli esperti, la falda scende di circa un metro al mese e il perdurare della mancanza di precipitazioni, nei prossimi due mesi, potrebbe farne abbassare ancora il livello. La situazione è ancora sotto controllo e le auspicate precipitazioni nevose e piovose potrebbero certamente migliorarla ed invertire il trend negativo dell'anno che volge al termine.