29 marzo 2024
Aggiornato 10:30
Dalla sede di Gemona

Frenano i fallimenti, crescono gli ordinativi del metalmeccanico, soffre ancora l’edilizia

Il focus della Cisl Alto Friuli ha fatto il punto della situazione economica, sociale e occupazionale del suo comprensorio di riferimento a inizio 2016. Resi noti i dati aggiornati relativi alla situazione demografica, il quadro occupazionale dei vari settori, la situazione dei fallimenti

GEMONA DEL FRIULI - Calano i fallimenti, crescono gli ordinativi in molte aziende del metalmeccanico, in tenuta il cartario, continua invece a soffrire cronicamente l’edilizia. Eccolo il flash che scatta la Cisl Alto Friuli a inizio 2016 nel proprio comprensorio di riferimento. Un territorio che nei 35 anni dalla costituzione del sindacato ha visto perdere oltre 11 mila abitanti, come se fossero scomparsi cinque comuni di medie dimensioni. Il quadro è stato fornito in conferenza stampa dal segretario generale Franco Colautti e dai componenti della segreteria Annalisa Bergagnini, Valentino Bertossi e Giancarlo Tabacco per la Fnp Cisl Alto Friuli.

La fotografia della popolazione
Complessivamente sono 137.672 gli abitanti residenti nei 63 comuni inclusi nel comprensorio di riferimento della Cisl Alto Friuli al 31 dicembre 2014, il 25,6% della popolazione della provincia di Udine. La loro densità si attesta a 47,7 abitanti per kmq, meno della metà della media provinciale. Una popolazione sempre più vecchia (il 26% ha più di 65 anni) e sempre più in calo. Se infatti si rapporta il dato attuale a quello del censimento del 1981 (anno di costituzione del comprensorio Cisl Alto Friuli, ndr), la perdita è stata pari a 11.896 abitanti (-8%). Se pensiamo che mediamente un comune in Alto Friuli ‘vale’ 2.185 residenti, in 35 anni è come se cinque di essi fossero «scomparsi». E’ aumentata, invece, del 52,7% negli ultimi dieci anni, la presenza di stranieri.  

Reddito e fallimenti
Andando ad analizzare i redditi Irpef dell’anno d’imposta 2013 (l’ultimo dato ufficiale disponibile) la media totale dichiarata è pari a 18.479 euro, inferiore del 10,9% rispetto a quella provinciale. La tipologia di reddito vede poi i dichiaranti così suddivisi: 33,79% da lavoro dipendente; 29,46% da pensione; 29,35% da fabbricati; 3,47% da partecipazione; 2,95% da attività imprenditoriale; 0,98% da lavoro autonomo.
I fallimenti registrati nel 2015 di aziende con sede legale sul territorio dell’Alto Friuli (si è trattato di piccole o piccolissime imprese) sono stati 15, il 12,6% del dato provinciale, in calo rispetto all’anno precedente quando furono 26. Negli ultimi quattro anni sono fallite complessivamente 86 aziende, di cui il 35% circa nel Terziario, il 25% circa nella metalmeccanica e un altro 25% circa nell’edilizia. Se messo in relazione al numero di imprese attive, il trend, dopo il picco del 2014 mostra una riduzione di quasi la metà (da 0,24 a 0,14)

I casi positivi
Forse il settore che sta mostrando i segnali di ripresa migliori: si passa dall’Automotive Lighting di Tolmezzo (gruppo Fca) che si è piazzato al terzo posto a livello nazionale nel 2015 in fatto di assunzioni/stabilizzazioni alla Lima Corporate di San Daniele, anch’essa prossima a veder aumentato il proprio numero di dipendenti; ordinativi in crescita pure alla Farem di Cave del Predil, la Freud di Colloredo e Fagagna, la Geo.Coil di Artegna, la CIC Indotto Carnia di Villa Santina, la H.P.F. di Flagogna e l’Asem di Artegna. Rimangono gli ammortizzatori sociali presso la Dm Elektron di Buja, la A.W.M. di Collalto e alla Weissenfels di Fusine che però proprio nelle scorse settimane ha trovato nel gruppo giapponese Kito, aggiudicatario dello stabilimento tarvisiano, una nuova concreta chance di rilancio. Così come sta rivedendo il sereno la SIAT di Gemona, uscita dal periodo di ammortizzatori sociali e prossima ad un possibile ripristino del premio di produzione.

Le difficoltà dell’edilizia
I dati della Cassa Edile Provinciale aggiornati al novembre 2015 continuano a manifestare l’enorme difficoltà del comparto che dal 2008 ha visto un crollo del 39,66% di imprese, -42,51% di lavoratori e -48,86% di ore dichiarate. «Il nostro territorio – ha reso noto Valentino Bertossi della segreteria Cisl Alto Friuli – risulta il più penalizzato perché è quello che fornisce il maggior numero di muratori della provincia. Le misure che vanno nella direzione della riqualificazione energetica, antisismica, delle scuole, sono tutte utili a invertire la rotta e con lo sblocco del Patto di Stabilità nel 2016 i comuni che hanno le risorse accantonate potranno finalmente appaltare nuovi cantieri. Rimangono le criticità dovute all’eccessiva burocrazia nella cantierabilità delle opere, tre volte tante la tempistica di realizzazione dello stesso intervento, così come la liquidità delle imprese che a volte ritarda i pagamenti degli stipendi».

Legno e carta tengono
Nel settore del Legno-Arredo preoccupa l’ultimo caso relativo alla Stratex, dichiarata fallita, con circa 80 lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria mentre si valuta positivamente l’annuncio del gruppo Fantoni di voler investire 70 milioni di euro per la creazione di nuove linee produttive presso lo stabilimento di Osoppo. Nel settore cartario tengono, grazie alle nicchie di mercato costruite negli anni, gli stabilimenti di Ovaro e Tolmezzo, così come Moggio Udinese che dovrebbe essere interessato a breve da nuovi investimenti, sia sui processi produttivi sia sull’approvvigionamento energetico. Rimane invece sotto la lente la complessa situazione della Pigna di Tolmezzo.

Il commento di Colautti
«Quello che si è appena aperto – spiega Franco Colautti, segretario generale della Cisl Alto Friuli – ci vedrà innanzitutto protagonisti nel celebrare il 35^ dalla costituzione del Comprensorio, ricorrenza che vogliamo festeggiare con un omaggio ad uno dei nostri precursori, il Libero Sindacato Minatori di Cave del Predil, al quale dedicheremo un volume fotografico affiancato ad una raccolta di materiale relativo al nostro archivio. Naturalmente saremo parte attiva nel processo di riorganizzazione della Cisl a livello regionale in preparazione del congresso del 2017.  In occasione del 40^ Anniversario dal Terremoto del Friuli, intendiamo sollecitare l’attenzione delle istituzioni al ricordo del ruolo assunto a suo tempo dalle parti sociali nella ricostruzione sotto il motto «Prima le fabbriche, dopo le case e infine le chiese».
La Cisl Alto Friuli ha concluso il 2015 con una sostanziale stabilità dei propri tesserati, circa 18 mila, in crescita per quanto riguarda gli attivi (+2,3%), soprattutto del pubblico impiego (+5,7%) e dei servizi (+6,6%) mentre in lieve flessione risultano i pensionati. Il comprensorio si conferma inoltre primo a livello regionale nel rapporto iscritti/abitanti (13%) e nel rapporto over65/iscritti (32,4%).