28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Qualche lamentela dei richiedenti asilo c'è

Apre un ambulatorio medico nella Cavarzerani

Il presidio sanitario servirà gli oltre 300 migranti ospitati nella struttura. Martedì mattina sopralluogo del sindaco Honsell e dell'assessore Nonino.

UDINE – L’apertura di un presidio sanitario all’interno dell’ex caserma Cavarzerani di Udine, è stata l’occasione, per le istituzioni cittadine, di fare un sopralluogo nella struttura di via Cividale, dove sono ospitati oltre 350 richiedenti asilo. In particolare il sindaco Furio Honsell, accompagnato dall’assessore Antonella Nonino e dai volontari della Croce Rossa Italiana, ha visitato i locali dell’ex caserma proprio nel momento in cui i migranti stavano mangiando. E’ stato il primo cittadino a dare l’annuncio, in lingua inglese, dell’apertura dell’ambulatorio.

Le richieste dei migranti
Appena i richiedenti asilo hanno compreso che si trattava del sindaco della città, utilizzando i mediatori culturali presenti, hanno cercato di parlare lui. Alcuni l’hanno ringraziato, altri si sono lamentati per il cibo, altri ancora hanno messo in evidenza come alcuni migranti non rispettino gli orari della struttura e scavalchino le mura per rientrare, quando ormai il portone principale è già chiuso. C’è anche chi ha chiesto assistenza medica. Il sindaco ha ascoltato tutti e ha cercato di dare risposte. In un’atmosfera pacifica, ciò che Honsell ha raccomandato è il rispetto delle regole.
Nella Cavarzerani la vita scorre regolare. La struttura si presenta molto pulita, con i migranti che rigano dritto grazie alle indicazioni dei volontari della Cri. Gli spazi a disposizione sono ampi tra la zona delle tende, l’area mensa e l’accesso all’ex caserma. Come ha spiegato uno dei volontari della Cri, i migranti sono circa 370, assistiti da una 50 di persone tra volontari, tecnici e addetti della Cri. Hanno una serie di ‘finestre’ giornaliere per entrare e uscire dalla Cavarzerani, durante le quali il portale principale viene aperto. Si tratta in prevalenza di ragazzi pakistani e afghani.

L’ambulatorio medico
Per tutti loro, da martedì, è disponibile un ambulatorio medico, accessibile ogni giorno grazie ai due medici di base messi a disposizione dal distretto sanitario. «L’obiettivo – spiega l’assessore Maria Sandra Telesca – è migliorare il servizio sanitario per queste persone, razionalizzando i costi e utilizzando giovani medici appena usciti dalla formazione. Con l’ambulatorio si potranno effettuare direttamente in loco controlli e vaccinazioni, senza bisogno di andare a cercare medici sul territorio per prescrizioni varie. A giovarne saranno i migranti ma anche la salute della comunità locale». L’assessore ci ha tenuto a ringraziare i volontari della Cri per l’importante lavoro svolto.
Un’attività pianificata da tempo, come ha precisato il prefetto Vittorio Zappalorto. «L’ambulatorio segna un passo in avanti nell’accoglienza qui a Udine». Sulla situazione dell’accoglienza, il prefetto di Udine ha aggiunto: «La pressione sulla città  si è allentata perché rispetto a un anno fa gli arrivi sono diminuiti. Ora le cose, se restano così, sono ampiamente gestibili».
Per quanto riguarda l’aspetto sanitario, i due medici che opereranno all’interno della Cavarzerani si comporteranno come medici di base, creando una scheda per ogni migrante e intervenendo in caso di necessità. Per ora, al di là di qualche caso di scabbia, non si sono registrati particolari problemi. Il nuovo servizio, attivato senza costi aggiuntivi, è frutto di un protocollo siglato tra il dipartimento di prevenzione, il distretto sanitario e la Croce Rossa Italiana, e razionalizzerà il servizio che, fino a oggi, era garantito accompagnando di volta in volta, quando necessario, gli ospiti del centro negli ambulatori dei medici di famiglia della zona.