26 aprile 2024
Aggiornato 19:30
La Giornata Internazionale della Donna

8 marzo: tre generazioni a confronto

Abbiamo ascoltato le donne di ieri, di oggi e di domani. Abbiamo parlato con loro di questo giorno e dei significati che ha

UDINE - Ci siamo. Ecco un ‘nuovo’ 8 marzo che appare sul calendario. C’è chi ha ricevuto un fiore, chi una mimosa, chi nulla (magari anche ci avrebbe tenuto). C’è poi chi l’ha regalato, un fiore o uno di quei ramoscelli fatti di batuffoli gialli. Qualcun altro  organizza feste a tema, cene, aperitivi. Insomma, ognuno festeggia come vuole questa giornata, forse ormai un po’ troppo legata al consumismo. Comunque sia, poco importa, non siamo qui per parlare di questo. Siamo qui per scoprire insieme come, di generazione-in-generazione, questa giornata, che dovrebbe essere un simbolo, viene vissuta. La sua storia ha radici lontane, è intrisa di battaglie, sconfitte ma tante vittorie. Di tante conquiste, sociali e politiche. Ecco quindi che abbiamo ascoltato le donne di ieri, di oggi e di domani.

Nonna Maria è nata nel 1921
Quest’anno sono 95 le candeline sulla sua torta di compleanno. La sua è stata una vita semplice ma ricca: i campi, la fabbrica, la famiglia, i figli più tardi i nipoti. Ci racconta di «giornate allegre, spensierate», in occasione della festa della donna «ci si regalava un fiore. Lo si donava alle amiche più care». «Quelli – ricorda - erano anni poveri, non è come oggi. Ma eravamo contenti, anche se avevamo poco». Nel suo percorso di vita questa festa non è stata particolarmente sentita o festeggiata. Quando ci racconta del suo lavoro in fabbrica (dove venivano realizzate corde), confida di non aver «mai sentito una grande differenza nel ruolo fra uomo e donna». Qualche ricordo appare sfuocato, certo, ma la leonessa che è in lei si risveglia quando le domandiamo come vede le donne oggi, come vede il ruolo che hanno conquistato: «Oggi hanno più forza le donne degli uomini. Io non esco quasi mai, ma guardo la tv. Lì vedo molte discussioni e le donne sono le più forti. A volte penso a questo e mi pare impossibile che siano arrivate a tanto. Mi dico, vedi le donne, che brave, hanno ragione, devono farsi vedere forti e coraggiose».

Un’adolescenza negli anni ‘70
Capelli corti, taglio sbarazzino, due occhi verdi e vivaci dietro una bella montatura griffata. Graziana è una bella cinquantenne che ha vissuto la sua adolescenza negli anni ’70. Quando le chiediamo che ne pensa di questa giornata esclama con uno sguardo un po’ malinconico: «Purtroppo è solo una festa commerciale ormai. Tutte queste serate con spogliarelli o simili, certamente non aiutano a dare un timbro diverso a questo giorno». «Ormai – dice – diamo molte cose per scontato. Troppe probabilmente. Le diamo per scontate perchè siamo abituate ad averle. In giornate come queste sarebbe bene fare un semplice pensiero: nulla è scontato. C’è chi in un passato nemmeno così troppo lontano ha tirato fuori gli attributi e ha lottato per i propri (e altrui) diritti, per avere un posto degno nella società, un ruolo di parità con gli uomini. Oggi spesso mancano cose fondamentali, come il rispetto, la disponibilità. Al loro posto tanto egoismo. Ecco, - conclude - credo che le lotte fatte in passato dalle donne non volessero portare a questo».

Poco più di vent’anni e tanti sogni nel cassetto
«Al giorno d'oggi questa giornata è vista da molte persone come una festa, come un evento commerciale, un momento per uscire e divertirsi. Non che questo sia sbagliato, ma io credo che sia giusto dedicare questa giornata a ricordare le conquiste femminili avvenute nel corso degli anni e per non dimenticare le sofferenze passate». A parlare così Sonia, giovane studentessa universitaria, che ama il mondo, brama per scoprirlo e, carica di buoni propositi e tanto entusiasmo, cammina lungo le strade che la condurranno al suo futuro. «Penso che le donne abbiano ancora molto da rivendicare per essere viste allo stesso modo del sesso maschile, in tutto il mondo. – racconta - Ma sono fiduciosa. Nel mio futuro vedo la possibilità di poter raggiungere i medesimi obiettivi dei miei coetanei maschi. E lavoro per questo, con impegno».

Ecco le donne di ieri, di oggi e quelle del domani. Ecco le donne che dall’altra metà del cielo strizzano l’occhio al futuro. Rosa? Giallo? Non importa. L’importante che sia colorato!