28 marzo 2024
Aggiornato 22:30
Polemica a distanza

Liberalizzazione dei saldi: 'guerra' tra politica Fvg e Confcommercio

Il Consiglio regione approva un ordine del giorno di Ciriani per avviare una deregulation degli sconti, ma Da Pozzo non ci sta e attacca: «Giù le mani dai saldi»

UDINE – La politica regionale condivide la proposta lanciata da Luca Ciriani (Fratelli d’Italia/An) per liberalizzare i saldi. Basta date fisse, basta vincoli, spazio alla flessibilità. Un ordine del giorno è stato approvato in Consiglio, fatto proprio anche dalla giunta regionale e dal vicepresidente Sergio Bolzonello in particolare. Ma Confcommercio non ci sta, e respinge questa intromissione della politica con un perentorio «giù le mani dai saldi».

La posizione di Ciriani
L’idea di Ciriani è quella di semplificare la vita dei commercianti, permettere un effettivo rilancio dei consumi attraverso la liberalizzazione della normativa in materia di saldi e vendite promozionali. «Le norme in materia di saldi - spiega Ciriani - hanno generato confusione, senza per altro risolvere il problema del rilancio dei consumi e quello della concorrenza tra le aree commerciali delle regioni limitrofe. La rigidità normativa è messa in discussione dagli stessi operatori del commercio e i divieti sono, di fatto, aggirati rendendoli inutili. Con l'accoglimento di quell'ordine del giorno - conclude Ciriani - la giunta regionale si è impegnata a modificare la normativa che preveda espressamente l'eliminazione dei limiti imposti alle vendite in occasione dei saldi e delle vendite promozionali di fine stagione».

La reazione di Confcommercio
A intervenire sono Giovanni Da Pozzo, presidente provinciale di Udine, e Mario Ulian, responsabile del gruppo Moda, che manifestano la netta contrarietà del commercio rispetto ai contenuti dell’ordine del giorno presentato in Consiglio regionale in occasione dell’approvazione della nuova legge di settore e fatto suo dalla giunta regionale.
«Pensare che la cancellazione delle regole, e quindi la liberalizzazione delle vendite di fine stagione, permetta un rilancio dei consumi è mera utopia, non capiamo davvero quale la sia motivazione di questa boutade», dichiara Da Pozzo.  I saldi, prosegue il presidente provinciale di Confcommercio, «hanno logica e utilità nel momento in cui partono nella stessa giornata su tutto il territorio nazionale, e non a caso questa è la posizione dell’associazione. Dispiace che la politica si continui a mostrare incoerente in tema di commercio. Da un lato, giustamente, si impegna per ridurre le aperture festive, dall’altro mostra ora la tentazione della deregulation sulle vendite di fine stagione, trascurando il fatto che il mercato dell’abbigliamento già è una giungla dove il più forte prevale sempre sulla piccola impresa. Il rischio è di aggravare le difficoltà di un comparto già in crisi».
I saldi, rimarca Ulian, «rimangono occasioni importanti per i consumatori a caccia dell'affare. E per gli operatori commerciali sono fondamentali più per dare continuità a quei piccoli, quasi impercettibili, segnali di ripresa, che per le loro casse. Sarebbe un errore imperdonabile togliere agli imprenditori questa opportunità».