20 aprile 2024
Aggiornato 03:30
Edizioni Glesie Furlane

‘Sul Troi di Aquilee’: il Cammino Celeste e il turismo slow in Friuli

Nell’anno nazionale dei Cammini, un importante contributo alla promozione del viaggio consapevole e lento in Fvg, al centro del diario del viaggio compiuto dal moderno viandante Christian Romanini

UDINE - C’è un cammino per tutti in questo 2016, proclamato dal Ministro Franceschini quale ‘Anno nazionale dei Cammini’. Per chi non si è mai avventurato lungo i sentieri così come per chi invece ormai è un esperto. Cammini che si percorrono alla ricerca di se stessi, alla scoperta di paesaggi e piccole località meno note ma ugualmente belle e ricche di proposte. Sentieri che tracciano la storia di un popolo e della sua terra; cammini spirituali che da secoli avvicinano genti di paesi confinanti. L’Iter Aquieliense, meglio conosciuto come ‘Cammino Celeste’ è uno di questi, un importante itinerario religioso internazionale che si snoda fra Italia, Austria e Slovenia e fa convergere i pellegrini dei tre paesi al Monte Lussari, luogo di culto particolare, da secoli meta di venerazione della Vergine Maria. Il viaggio lungo i primi settanta chilometri del Cammino che da Barbana conduce al ‘Cielo’, sono l’intensa testimonianza che Christian Romanini porta con il suo libro ‘Sul Troi di Aquilee’ (edizioni Glesie Furlane, collana ‘Trois’, ovvero ‘Sentieri’).

Il turismo slow in Friuli
Un esordio letterario, in lingua friulana, che rivendica la bellezza di un modo di viaggiare lento e consapevole, di un turismo ‘slow’ legato alla ricerca di autenticità e di scoperta di luoghi di vita e di storia. ‘Sul Troi di Aquilee’ - dedicato al piccolo Lorenzo, il figlio che idealmente l’autore porta sulle proprie spalle ‘a viodi il Friûl, tiere gjenerose’ - racconta un viaggio di conoscenza ‘dentro di me, dentro di te, dentro la nostra storia’. I quattro giorni di cammino sono descritti in altrettanti capitoli, scanditi dalle foto scattate durante il percorso. Da Barbana ad Aquileia, da qui ad Ajello del Friuli, poi su fino a Cormons per giungere infine, al Santuario di Castelmonte. Natura, emozioni, episodi della storia del Friuli, citazioni dalle scritture sacre, la partecipazione affettuosa di quanti Romanini incontra nelle comunità che attraversa. Tutto questo riempie le pagine di un libro intenso di esperienze e di riflessioni, arricchito da cinque ‘lettere’ che Romanini ha ricevuto quale omaggio da cinque amici e rivolte al figlio Lorenzo.