25 aprile 2024
Aggiornato 11:30
Resta confermata la data dell'avvio delle Uti

Uti: Panontin apre a modifiche sulla leva finanziaria

L'assessore è pronto a trattare, ma solo su questo punto. Zilli e Ciriani attaccano, Riccardi vede ancora margini per evitare che tutto si risolva davanti al Tar

UDINE – Si apre uno spiraglio di trattativa nella controversia che vede l’uno contro l’altro, da mesi, Regione e sindaci ‘ribelli’. Il tema è quello della riforma degli enti locali. L’assessore Paolo Panontin, nel corso del tavolo politico sulle Uti a cui hanno preso parte i rappresentanti di Anci, Uncem, Cal e Consiglio regionale, ha ‘aperto’ sulla rimodulazione della leva finanziaria legata alla premialità. Nessun margine, invece, per l’avvio delle Unioni intercomunali: entro il 15 aprile dovranno essere approvati gli statuti delle Uti.

C'è la disponibilità a rimodulare la leva finanziaria della riforma 
«Ribadisco - ha puntualizzato l'assessore Panontin - che la necessità inderogabile di un accompagnamento finanziario per l'avvio delle Uti rimane inalterata, solo che così com'è strutturata ha generato delle contrarietà. Quindi c'è l'impegno a trovare la forma, non per eliminare, ma per rimodulare questo aspetto della legge».
Sull'argomento l'assessore Panontin ha segnalato che l'impianto del finanziamento per l'avvio delle Uti ricalca quello previsto dal disegno di legge sulle Unioni montane del 2006, sul quale all'epoca si era registrato un significativo consenso delle forze politiche presenti in Consiglio regionale.
Dopo aver fatto la premessa che le perimetrazioni territoriali non sono in alcun modo più negoziabili e che le uniche eccezioni rimangono circoscritte ai casi dei Comuni interessati dalle sentenze del Tar - «sentenze a cui la Regione non farà ricorso» -, l'assessore ha preso spunto dagli interventi dei presenti per ribadire alcuni principi della riforma e allo stesso tempo fornire alcuni chiarimenti.

Zilli e Ciriani attaccano. Per Riccardi si può ancora evitare il Tar
Meno positive le valutazioni delle opposizione: «Gli argomenti sul piatto erano importanti: dalla garanzia di eliminazione del tanto contestato fondo di perequazione al rinvio della data di avvio delle Uti – hanno commentato i consiglieri regionali Barbara Zilli (Ln) e Luca Ciriani (FdI/An) – per adesso ai Comuni è richiesto di aderire alle Uti al buio, senza sapere se saranno in grado o meno di approvare il bilancio. E si va avanti così, alla cieca, modificando la legge settimana dopo settimana alla vana ricerca di un punto di equilibrio anziché prendere atto che la norma dovrebbe essere sospesa o ritirata per poter ripartire daccapo. Ostinarsi a far partire le Uti tra due settimane – hanno precisato – è una forzatura inaccettabile: i sindaci sono costretti o ad aderire controvoglia oppure a farsi commissariare perché impossibilitati ad approvare i bilanci».
Per Riccardo Riccardi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, questa ‘apertura’  di Panontin potrebbe ancora evitare «che il contenzioso, senza precedenti tra Regione e Comuni, sia risolto da un tribunale». «Se così avvenisse – ha aggiunto – sarebbe una sconfitta per tutti. Crediamo sia possibile ancora una mediazione in zona Cesarini se la Regione fosse disponibile a togliere le penalità nei trasferimenti per i Comuni e questi ultimi a retrocedere sui ricorsi pendenti al Tar. Su questa base di disponibilità delle parti è necessario spostare la scadenza del 15 aprile per l'adesione alle Uti almeno a un giorno prima dell'udienza del Tar fissata per il prossimo 26 maggio».