23 aprile 2024
Aggiornato 10:30
In mostra dal 7 aprile

La fotografa ‘pittrice’ in mostra a Tarvisio

Il vernissage, alla Torre medievale di piazza Unità, prenderà il via alle 19. L’esposizione sarà poi visitabile fino al 31 maggio, il venerdì e il sabato dalle 16 alle 19.30, con ingresso gratuito

TARVISIO – Giornalista, fotografa e anche pittrice, in qualche modo. Sicuramente un’artista. Una donna che si esprime attraverso le sue passioni. Crea, condivide, racconta. Lei è Barbara Essl. Fino a due anni fa le sue giornate passavano davanti alla telecamera e al microfono. Nel frattempo la fotografia, sempre lì, presente: «Fino a un paio di anni fa ho lavorato per la radio e la tv austriaca (l’Austria è il suo Paese natale), facevo entrambe le cose. Poi ho deciso di dedicarmi anima e corpo alla fotografia. Ho quindi messo in un cassetto il giornalismo».

Giornalismo vs fotografia?
Nonostante quanto possa apparire a primo acchito, le due discipline non sono poi così distanti. Una non esclude l’altra. Non necessariamente, almeno. Quanto leggiamo nel curriculum di Barbara però incuriosisce, com’è approdata alla fotografia? «Anche da giornalista ho sempre lavorato nel mondo delle immagini, dell’audiovisivo. Ero curiosa di capire com’era stare dietro l’obiettivo, non più davanti. – ha spiegato - Tra il 2003 e il 2004 ho quindi deciso di prendermi un anno sabbatico e sono andata a Parigi, dove ho studiato fotografia con Paolo Roversi».

E com’è stata l’esperienza con un maestro di quel calibro?
«É stata un’esperienza molto bella. Non solo per la sua fama e la sua professionalità, ma anche per la sua tecnica personale.  Lui infatti lavora più che altro con le polaroid. Un mondo molto affascinate. Un modo di fare fotografia che sconfina nell’arte».

La mostra a Tarvisio
Vi chiederete perchè abbiamo intervisto Barbara. Semplice, il 7 aprile aprirà a Tarvisio la sua prima personale italiana. Il vernissage, alla Torre medievale di piazza Unità, prenderà il via alle 19. L’esposizione sarà poi visitabile fino al 31 maggio, il venerdì e il sabato dalle 16 alle 19.30, con ingresso gratuito. «Sono molto contenta di aver ricevuto l’invito a esporre nella Torre medievale, è una bella location e credo si presti in particolare per i miei lavori» ha raccontato.

La mostra raccontata dall’artista
La mostra di Tarvisio è di fatto divisa in due sezioni. Abbiamo due continenti a confronto, due culture che si specchiano. Da un lato infatti l’occhio della fotografa narra il nord dell’Austria: «questo ciclo di immagini nasce dalla collaborazione con una professoressa che si è occupata di quella particolare parte del Paese. Lì si trovano dei luoghi ‘magici’, dove c’è un’energia particolare che vibra nell’aria. Nelle immagini si possono vedere alcune abitazioni di pietra antichissime, molto suggestive». Nella seconda parte, invece, Barbara ‘ci porta’ in Cina. ‘Lost city’, è questo l’emblematico titolo racconto per immagini realizzato in occasione di un viaggio nel più vasto impero dell'Asia orientale (nel 2014). Lì, come lei stessa ha riferito, ha potuto vedere «paesi piccolissimi e sperduti, ormai quasi totalmente disabitati. Ho incontrato molti anziani, gli unici rimasti a popolare quei luoghi. Paesi dove ho scoperta la vecchia architettura cinese, molto interessante. In quei territori ho incontrato persone che non avevano mai visoi un occidentale». Ma le fotografie in mostra nel capoluogo della Valcanale sono un po’ diverse da come potremmo aspettarcele. Sono infatti dipinte. Si, si, dipinte. «La tecnica che uso è sempre diversa. Un po’ i colori a olio, altre volte l’acrilico, non è sempre lo stesso». Una scelta non casuale, tutt’altro: «Lo faccio perchè una foto la puoi stampare mille volte. Quando invece creo un’opera voglio che sia unica».

Le passioni
Scorrendo le immagini presenti sul sito di Barbara (essl-photography.com) ma anche ascoltando quello che ci ha raccontato della mostra, due cose sono balzate subito all’occhio. La sua passione per le rocce e per l’utilizzo del tempo ‘B’ (ovvero quello a esposizione lunga). Entrambe sono state confermate: «Si, è vero, sono due mie passioni. L’esposizione lunga, si presta bene per la natura e l’architettura, due temi che analizzo in tutti i viaggi fotografici che faccio (il prossimo negli Usa alla scoperta dei Canyon sotterranei). In quanto alle rocce, immagino che questa predisposizione sia legata  alla forte relazione che ho con la natura. La pietra mi dice molto. Trovo una ‘faccia’ in tutte le rocce che immortalo».