2 maggio 2024
Aggiornato 00:00
Scomparso a 86 anni

Il Friuli ricorda l'uomo e il politico Marco Pannella

Le parole del radicale Gianfranco Leonarduzzi accanto al cordoglio di Serracchiani e Iacop. Scomparso l'emblema delle lotte per i diritti civili

UDINE – Il ‘guerriero’ dei diritti civili, Marco Pannella, è morto giovedì a Roma. Malato da tempo, era un amico del Friuli, regione che amava e frequentava spesso, scoperta anche grazie al rapporto con Loris Fortuna. Uomo mai banale, è ricordato per le sue battaglie per i diritti civili, per i suoi scioperi della fame, per la sua lotta antiproibizionista, per la sua visione della politica.

Chi, in Friuli ha avuto modo di frequentarlo spesso, per la vicinanza al partito Radicale, è Gianfranco Leonarduzzi, che più di vent’anni fa ha cominciato a fare politica proprio nel movimento guidato da Pannella, il Pr. Ecco il ritratto che Leonarduzzi fa del leader radicale nel suo blog, www.leonarduzzi.eu. «‘Chebbevi?’. Neanche il tempo di sedermi che aveva già ordinato: due Campari. Udine 25 aprile 1993. Il comizio in piazza venti settembre era appena terminato, Antonino Tamburlini storico radicale friulano, aveva parlato per 5 minuti, poi aveva lasciato lo spazio a Pannella. Da quel momento, da quel Campari è seguita una serie indiavolata di iniziative, proposte, congressi, assemblee, comitati da sfinimento, Udine-Roma; Roma-Udine. E su e giù. La parola, bisognava dare corpo alla parola. L’eleganza intellettuale espressa nel continuo tentativo di trasformare il Paese, Radio Radicale fenomeno mediatico, articolo 18, separazione delle carriere, dall’abolizione del sostituto d’imposta, a quello degli ordini professionali, dall’abolizione del valore legale del titolo di studio, all’abolizione delle trattenute sindacali in busta paga, dal corpo dei malati al cuore della politica, alla ricerca scientifica ad Antonio Russo e Luca Coscioni….Ho perso il conto delle firme raccolte in via Canciani…tante, e quante visite in carcere a ferragosto e a Natale…Adieu», chiude Leonarduzzi.

Cordoglio è stato espresso anche dal mondo politico regionale. La presidente Debora Serracchiani ha detto: «Pannella è stato uno dei grandi costruttori dell’Italia moderna, europea e liberale: il suo esempio è stato insegnamento e lotta politica fino all’ultimo. Controverso, mai banale, ha avuto molti meriti di cui l’Italia si accorge troppo tardi. Era scomodo e rompiscatole – ha concluso – ma oggi l’Italia è un po’ più povera».
Il presidente del Consiglio regionale Franco Iacop ha aggiunto: «Chiunque ha una qualsiasi esperienza politica - al di là di ogni appartenenza - non può non riconoscere la passione, il coraggio e la dedizione sempre dimostrate da quest'uomo ed esprimere un sentimento di partecipazione per la sua scomparsa».