19 aprile 2024
Aggiornato 13:00
I dati presentati con il diciottesimo Osservatorio Immobiliare

Mercato immobiliare in Friuli: +9,2% nel 2015

Numeri positivi per le vendite, al top i centri storici e le locazioni turistiche in montagna. Aumento dei mutui per l’acquisto della casa

UDINE - +9,2 % rispetto all’anno precedente. E dopo un 2015 confortante dal punto di vista delle compravendite in provincia di Udine, anche il primo semestre del 2016 sembra portare notizie positive per il mercato immobiliare friulano.
I dati sono stati presentati oggi grazie alla diciottesima edizione dell’Osservatorio Immobiliare FIAIP, in Camera di Commercio, illustrati da Claudio Bernardis, presidente provinciale dell’associazione che riunisce gli agenti immobiliari professionali affiliati a Confindustria.

Crescono le compravendite soprattutto nel settore residenziale
Il 2015 conferma il ritorno al segno più e consolida ulteriormente l’aumento delle compravendite in provincia. Il dato di crescita delle compravendite del settore residenziale nel 2015 è infatti del 9,2% rispetto al 6,5% nazionale. Lieve la crescita anche per il commerciale (su scala nazionale), dell’1,9%, mentre invece la vendita di uffici e capannoni (terziario e produttivo) segna ancora il passo, a dimostrazione che la crisi delle aziende è purtroppo attuale.
Al dato delle compravendite fa seguito anche un dato molto positivo riguardante i mutui erogati dalle banche. Ad esempio le Bcc regionali negli ultimi 12 mesi hanno visto un aumento di mutui dedicati alla casa di ben il 29%.

Le parole del presidente Bernardis
Una fase quindi positiva come tiene sottolineare Bernardis: «I dati 2015 ci confermano una ripartenza del settore residenziale con prospettive di crescita anche nel 2016; i valori di Udine si mantengono simili a quelli precedenti facendoci capire che l’assestamento è da considerarsi definitivo e che possiamo prendere quello di oggi come un dato di realtà, non soggetto agli sbalzi vorticosi degli ultimi anni. Adesso dobbiamo ripartire da qui e assecondare la crescita con strumenti sempre migliori».

I valori nelle diverse zone della città
I valori del mercato medi per la città di Udine premiano ancora il centro storico (intorno 3.000 /3.300 euro al metro quadro per il nuovo) e le zone prossime al centro a nord e ovest. Pagano ancora le aree limitrofe a Borgo Stazione (intorno ai 1.800 euro per il nuovo e meno di 1.000 al metro quadro per un appartamento in buono stato) e le periferie est e sud (sotto i 1.900 per il nuovo). Le nuove realizzazioni, a Udine o in provincia, soffrono in ogni caso dei prezzi elevati che dipendono dagli alti standard qualitativi imposti dalle normative.
Le locazioni vedono il centro storico pedonale con prezzi che vanno dai 9 ai 12 euro al metro quadro per l’arredato, mentre per il semicentro si va dai 6,50 ai 7,50, intorno ai 6 per la zona nord e ovest e tra 4,50 e i 5,0 per sud e est.

Molti immobili della città sono datati
A questi dati positivi si accompagnano però delle considerazioni che servono da spunto per capire quello che sarà il mercato del futuro e quali interventi strutturali bisognerà operare per incentivare il settore. In primis il patrimonio immobiliare, soprattutto del capoluogo, è vecchio e non adeguato alle più recenti normative per l’edilizia (soprattutto dal punto di vista del risparmio energetico). Si parla di palazzine anni ‘60-’70 il cui valore ha avuto negli ultimi anni un calo in doppia cifra, dal 2008 circa il 40/50%.
Riqualificare queste zone, caratteristiche degli anni del boom edilizio, sarà quindi la vera sfida delle amministrazioni future. Un altro dato riguarda il valore medio della compravendita: in un mercato italiano in cui dal 2008 a oggi le compravendite si sono praticamente dimezzate, gran parte delle operazioni riguarda immobili il cui valore è inferiore ai 100.000 euro, e questo penalizza le imprese costruttrici e gli operatori professionali delle intermediazioni.
Per quel che riguarda invece i dati relativi alle località turistiche ci sono segnali positivi sia per la montagna - aumentano in particolare le locazioni per periodi lunghi, dalle 2 alle 3 settimane - mentre le compravendite nelle località balneari confermano i dati del 2015 senza grossi scossoni.