29 marzo 2024
Aggiornato 11:00
Il progetto partito da Rivignano e dal sindaco Anzil

Province autonome di Friuli e Trieste al posto delle Uti: presentati i referendum

Il Comitato ha consegnato in Consiglio regionale i quesiti referendari, raccogliendo quasi 2 mila firme. Il primo vuole abrogare la riforma degli enti locali, il secondo mira al modello del Trentino. E' il risveglio dell'autonomismo friulano?

UDINE – Le firme sono state raccolte e consegnate in Consiglio regionale. L’obiettivo è arrivare alla convocazione di due referendum, uno per l’abrogazione di gran parte degli articoli della legge 26 del 2014 di riordino del sistema Regione-Autonomie locali e la costituzione delle Uti, l’altro per la nascita di una Regione con Friuli e Trieste, sul modello del Trentino-Alto Adige. Per il primo quesito referendario, il comitato 'Tuttiperilfriuli-TuttiperTrieste’ ha raccolto 901 firme, per il secondo 885 (la quota minima da raggiungere era 500).

Ora decide l'Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale si pronuncerà sull'ammissibilità delle proposte di referendum entro trenta giorni dalla presentazione, deliberando all’unanimità. In caso contrario, l'argomento sarà iscritto di diritto all'ordine del giorno della seduta del Consiglio regionale immediatamente successiva.

Dietro alla richiesta di referendum c’è il sindaco di Rivignano-Teor Mario Anzil, che per la stesura dei quesiti referendari si è avvalso della consulenza di accademici del diritto e delle autonomie locali. Il disegno è chiaro: cancellare la riforma delle Uti, da sempre indigesta agli amministratori locali, e sostituirla con un modello Trentino-Alto Adige, e quindi con due province autonome: Udine e Trieste. Proprio sul futuro delle Unioni territoriali intercomunali pende la ‘spada di Damocle’ del ricorso al Tar, con la sentenza che è attesa entro la fine di giugno.
«Il primo referendum – chiarisce Anzil – è abrogativo delle Uti, 18 nuove inutili e costose mini-province, il secondo è propositivo per l’istituzione di due solo province autonome. Un modello molto più efficace ed efficiente, che costa meno e funziona meglio, in grado di ridare una dignità istituzionale al Friuli e a Trieste».
Un progetto nato nel maggio 2015 a Rivignano, che in questi 12 mesi ha raccolto il sostegno e l’adesione di centinaia di persone. Segnale che l'autonomismo, quello vero, riesce ad andare oltre una protesta fatta di convegni e documenti (che lasciano il tempo che trovano), facendosi sentire direttamente a livello istituzionale.