20 aprile 2024
Aggiornato 14:30
La storia

Antonio Perricci, l'uomo che certifica le moto d'epoca in Friuli

E' uno dei cinquanta esaminatori nazionali Fmi: tra i suoi «vanti», l'aver rimesso in strada l'unico modello censito in Italia di Horex 500, e una Vespa Faro Basso trovata sepolta sul Carso triestino

UDINE – Negli ultimi sei anni ha certificato oltre 5 mila mezzi, scovando vere e proprie chicche legate al mondo delle Vespa e delle motociclette d’epoca. Lui è Antonio Perricci, esaminatore nazionale del Registro storico Fmi. Il suo compito è quello di aiutare appassionati e collezionisti a rimettere su strada mezzi con più di vent’anni di vita, radiati, di origine sconosciuta o provenienti da Paesi extraeuropei. Per farlo, dopo la legge entrata in vigore nel 2010, l’unico modo è passare attraverso uno dei registri storici attivi in Italia. Uno di questi è l’Fmi, la Federazione motociclistica italiana. In provincia di Udine l’unico referente è Perricci, che è anche componente della commissione che ogni quindici giorni si riunisce a Roma per esaminare le pratiche di iscrizione provenienti da tutta Italia.

Oltre 5 mila pratiche esaminate
Un’attività, quella di Perricci, cominciata ufficialmente nel 2010, dopo aver superato una serie di selezioni ed essere stato scelto tra 1.200 candidati. «In Italia ci sono una cinquantina di esaminatori nazionali – racconta –. Ognuno ha la sua specializzazione: la mia riguarda le Vespa, le moto giapponesi degli anni ’70 e le Harley Davidson. In questi sei anni ho esaminato più di 5 mila pratiche in Fvg, senza contare quelle viste in commissione nazionale».
Ma nello specifico che cosa fa un esaminatore? In pratica controlla che i mezzi da rimettere su strada siano originali nelle loro parti principali: i componenti, il colore, i numeri di telaio e motore. Se tutto è in regola, parte l’iter che consente di reimmatricolare moto e Vespa. «Il nostro compito – spiega Perricci – è valorizzare la ‘cultura’ del mezzo d’epoca, che ha una valenza per la sua storia e per la sua tecnica. Pensiamo a quanto successo nel dopoguerra nel nostro Paese, con le moto leggere che hanno letteralmente ‘rimesso in moto’ l’Italia. Ecco perché vogliamo conservare e tramandare questo patrimonio».

Certificato in Friuli il 200millesimo mezzo Fmi
Ne ha viste tante in questi anni Perricci. Una persona molto competente e preparata, animata da una grande passione che traspare da ogni sua parola. «Alla base di tutto c’è una grande passione e molto tempo investito per documentarsi e conoscere nei dettagli le caratteristiche dei mezzi d’epoca – racconta-. Non siamo ricompensati economicamente per quello che facciamo: la nostra più grande ricompensa è poter vedere collezioni private uniche o modelli di grande fascino». Un esempio? Intanto Perricci ha avuto l’onore di certificare il 200millesimo mezzo dell’Fmi, una moto Morini 175 Bialbero del 1959, modello unico del collezionista Corrado Cosettini. Oltre a questo, ha potuto valutare vere e proprie ‘chicche’ per il mondo motoristico:  «In questi anni – confida Perricci – ho rimesso su strada una Horex 500, unico modello censito in Italia, trovato in un’intercapedine di una soffitta nella zona di Aquileia. In tempo di guerra, infatti, per evitare di farsi requisire i mezzi, molti li nascondevano murandoli o sotterrandoli. A questo proposito – continua nel suo racconto – ho certificato una Vespa Faro Basso ritrovata da un costruttore edile nel Carso, sotto terra. Un mezzo integro che gira ancora per Trieste».

Il Fvg regione molto attiva per i mezzi d'epoca
Una regione, il Fvg, dove i cultori e gli appassionati di mezzi d’epoca non mancano, in alcuni casi anche molto giovani. «Le nuove generazioni si stanno appassionando di moto degli anni ’50 e ’60 – assicura Perricci, che ci tiene e citare il coordinare del Registro storico, Salvatore Pascucci – oltre che del mondo Vespa: circa il 65-70% delle pratiche che seguo riguarda questi mezzi usciti dagli stabilimenti Piaggio».
Avete un mezzo che volete rimettere in strada? Non resta che chiamare Antonio Perricci: il suo cellulare è 3394150128, la sua e-mail : antonio.perricci@federmoto.it