29 marzo 2024
Aggiornato 06:00
Le reazioni di Riccardi, Grim e Zanin

La Regione vince in astratto, i sindaci nel concreto

Il Tar Fvg boccia il ricorso sulle perimetrazioni delle Uti (astratto), ma accoglie quello sui commissariamenti, e cioè il primo dei provvedimenti attuativi (concreto)

UDINE – Nella teoria vince la Regione, ma nella pratica trionfano i sindaci ‘dissidenti’. Perché se è vero che il Tar Fvg ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da 56 Comuni (più la Provincia di Udine) contro la riforma delle Uti (Unioni Territoriali Intercomunali), dall’altro ha accolto il ricorso contro il commissariamento in caso di mancata adozione degli Statuti. Nel primo caso, però, si fa riferimento a una suddivisione geografica ‘astratta’, e proprio per questo giudicata non concretamente impattante sul territorio. Nel secondo caso, invece, il Tar ha bocciato il primo dei provvedimenti attuativi della legge, l’imposizione dei commissari, invalidando, quindi, la nascita di quelle Uti nei quali lo statuto è stato votato con l’avvallo dei commissari (Udine, Tarvisio, Codroipo, Cividale, Sacile e Gemona). Il Tar, in sostanza, accogliendo i 27 ricorsi dei sindaci commissariati, ha messo in evidenza come la Regione non possa in alcun modo sostituirsi alla volontà di scelta dei Comuni. Ecco perché i ‘dissidenti’ sono pronti a scommettere che anche nel caso delle penalizzazioni, se davvero saranno messe in atto dalla Regione, trattandosi di un provvedimento attuativo, diventeranno inammissibili. Pare complicarsi, in pratica, la strada del riordino degli enti locali così come impostata dall'assessore Paolo Panontin. 

La Regione canta comunque vittoria
I sindaci ‘dissidenti’ si dichiarano soddisfatti («abbiamo ottenuto ciò che volevamo», chiariscono), ma anche la Regione canta vittoria, sottolineando che «il Tribunale amministrativo ha riconosciuto pienamente la legittimità della legge regionale e dell'azione amministrativa sin qui portata avanti». Sulla questione dei commissariamenti, sempre la Regione, attraverso una nota, giudica gli effetti della dichiarazione di illegittimità sono assolutamente limitati e irrilevanti, in quanto il successivo intervento della legge 3 del 2016 ha costituito ‘ex lege’ le Unioni territoriali intercomunali». «Di conseguenza – conclude la nota – i pronunciamenti del tribunale amministrativo consentono di proseguire nell’azione riformatrice intrapresa dall'amministrazione regionale. Un'azione che dal Tar ha ricevuto un’importante legittimazione».

Le reazioni di Riccardi, Grim e Zanin
Critico il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, Riccardo Riccardi. «Come facciamo oggi a dire che le Uti costituite con voto determinante dei commissari esistono? Se Serracchiani non si ferma avremo un assetto istituzionale a trazioni diverse, suggerisco nuovamente alla presidente di bloccarsi facendo diventare vero il tentativo di composizione delle parti. E tutto questo deve partire dall'eliminazione delle penalizzazioni finanziarie per i Comuni».
Diversa l’interpratazione data dal capogruppo del Pd Fvg, Antonella Grim: «La sentenza non solo riconosce l’esistenza e la legittimità delle Uti, ma anche la correttezza dell'impianto normativo che prevede la delega di servizi tra enti. E’ il riconoscimento del buon lavoro svolto e della correttezza di obiettivi e impianto della legge. E' la riprova delle debolezza politica di chi ha osteggiato la riforma nelle aule dei tribunali anziché nei luoghi deputati al confronto».
Il sindaco di Talmassons, Piero Mauro Zanin, ha twittato: ‘Avevamo ragione: Regione non può imporsi sui comuni. Oggi 6UTI non ci sono più.#sindaciliberi’.