20 aprile 2024
Aggiornato 00:30
Brexit

Un friulano in Uk: ‘Deluso dal risultato’

La testimonianza di Alessandro Gulotta, che da tempo vive a Leeds, nel West Yorkshire, dove è Ph.D. student in Soft Matter and Functional Interfaces

UDINE – Uno shock. È stato questo il referendum inglese sul ‘leave’ o ‘remain’ che ha visto andare alle urne il 72,2% dei cittadini del Regno Unito. Uno schiaffo per l’Europa Unita da un lato, per chi in quella Ue voleva rimanerci dall’altro. Eppure quasi il 52% di chi è andato alle urne ha deciso per il ‘leave’. Abbiamo sentito Alessandro Gulotta, trentenne friulano che in Inghilterra ci vive e che ci ha raccontato quello che vede là, in queste ore. Ora il futuro è un grande punto di domanda. Un’incognita che ha subito fatto sentire il suo peso sulle borse. La sterlina è crollata, segnando un minimo storico. Non non è mai registrato un calo tanto pesante dal 1985.

Quest’incertezza però si respirava in Gran Bretagna da tempo
Da un lato Cameron che in quell’Europa voleva rimanere, dall’altro Farage, anti-Ue a dir poco convinto. Poi la fatica data, il 23 giugno. Una data storica (come definirla altrimenti) dopo la quale l’Uk si ritrova fuori dall’Europa. La Brexit ha vinto. E ora? Ora sullo scacchiere pare cambieranno molte cose, se in meglio o in peggio, oltre ogni prognostico, solo il tempo potrà dircelo. E nel frattempo, a scrutino concluso, come forse era immaginabile, arriva l’effetto domino. O presunto tale. Molte, infatti, le voci che spingono in altri Paesi all’emulazione. In prima linea la euroscettica Marine Le Pen, stessa musica in Olanda, Paesi Bassi e Repubblica Ceca. Adesso è il momento del girotondo fatto di telefonate, consultazioni, incontri, dialoghi, tweet e chi ne ha più ne metta. Intanto, checché se ne dica, un mito si sta sgretolando. Ma, a più voci i leader europei invitano a non creare inutile allarmismo.

La testimonianza
Come anticipato, abbiamo contattato Alessandro, che da tempo vive a Leeds, nel West Yorkshire, dove è Ph.D. student in Soft Matter and Functional Interfaces. Proprio lì, come indicato da huffingtonpost Italia, (Leeds assieme a Bedford) ha vinto il ‘remain’ come avrebbe voluto Cox, la deputata laburista, uccisa a una settimana dal referendum da un presunto neonazista e il cui distretto (Kirklees) si trovava proprio nel West Yorkshire.
Come hai vissuto la fase pre-voto?
«A essere sincero non ero per niente preoccupato. Ero quasi sicuro che la maggior parte degli inglesi avrebbe votato per rimanere in Europa. Soltanto qualche giorno fa, ho iniziato a notare la preoccupazione tra le persone pro-Ue iniziava a salire. Mi sono sentito dire da diverse di loro che sarebbero state pronte ad abbandonare il Regno Unito in caso di uscita dall’Unione».
Come vivi, oggi, il risultato del referendum?
«Sono un po’ deluso dal risultato. Oggi, guardandomi attorno, non riesco a vedere nemmeno una persona sorridente. Si può notare perfettamente lo sconforto di tante persone».
Sai cosa ti aspetta nel prossimo futuro?
«Nel mio specifico caso, non credo di aver problemi in termini di stipendio, visto, assistenza sanitaria ecc. Per il resto, non so cosa cambierà in futuro, è troppo presto per saperlo».
Sai cosa cambierà e cosa dovrai fare? C’è stata informazione?
«Come accennato, non ne ho la più pallida idea. Poca informazione, tanti pareri e punti di vista. Niente di sicuro e ufficiale».
Se avessi avuto la possibilità di votare, cosa avresti votato e perché?
«Per certi punti di vista avrei votato per rimanere, per altri no. Non me la sento di affrontare questo discorso».