19 aprile 2024
Aggiornato 07:30
Indagine Ires su dati Istat

Calano gli stranieri in Fvg (-2,2%), la comunità più numerosa rimane quella rumena

La regione torna a essere terra di emigrazione: raddoppiati in dieci anni i trasferimenti all’estero. Diminuzione della presenza straniera in Friuli, nella Venezia Giulia continua la crescita.

UDINE - Dopo oltre un ventennio di progressivo aumento, il numero di stranieri residenti in Friuli Venezia Giulia inverte la tendenza. Dal 2015 al 2016 si è passati da 107.559 a 105.222 (-2,2%). Ma la regione è divisa in due: gli stranieri diminuiscono in Friuli, ma aumentano ancora nella Venezia Giulia. Lo rileva un’indagine Ires Fvg su dati Istat (aggiornati al 1 gennaio di ogni anno) curata dalla ricercatrice Chiara Cristini.

Inversione di tendenza
Tra 2002 e 2014 la popolazione straniera residente in Fvg è aumentata progressivamente, compensando il calo demografico regionale. Il picco nel 2014 con 107.917 (8,8% sul totale). Nell’ultimo biennio è iniziata l’inversione di tendenza dopo vent’anni di progressivo incremento. La diminuzione registrata in Fvg tra 2015 e 2016 (-2.337) è in controtendenza rispetto al dato nazionale (nel Paese risiedono 5.026.153 stranieri, in aumento dello 0,2% rispetto all’anno precedente), ma in linea con quanto sta avvenendo in tutte le regioni del Nord, oltre che in Umbria e nelle Marche. I cali più rilevanti in Veneto (-2,7%), Marche (-3,3) e Valle d’Aosta (-6,6%).

Regione divisa in due
Tra 2015 e 2016 sono in particolare le province friulane che registrano un decremento di stranieri residenti:  a Pordenone la diminuzione è di 1.379 persone (-4,1%), mentre Udine ne perde 1.284 (-3,1%). Cresce invece la presenza nella Venezia Giulia: Gorizia ha un incremento di 146 unità (+1,2%), Trieste di 180 (+0,9%).
Prendendo in esame il 2016, in Fvg l’incidenza di stranieri sulla popolazione è dell’8,6%, lievemente al di sopra della media nazionale (8,3%), pur rimanendo  su quote inferiori rispetto a quanto registrato nelle regioni del Nord Est: in Emilia Romagna la componente straniera rappresenta il 12,0% della popolazione, in Veneto è del 10,1%, in Trentino Alto Adige del 9,0%.

Le province e i Comuni
Un focus a livello territoriale evidenzia come Pordenone è l’area con la maggiore incidenza di popolazione straniera residente (10,4%, pur in calo rispetto al 10,8% del 2015), seguita da Gorizia con il 9,0% (era 8,9% l’anno precedente). A Trieste il peso dei residenti non italiani è pari all’8,6% (era 8,5% nel 2015), mentre a Udine la componente non italiana rappresenta il 7,5% della popolazione, in diminuzione rispetto al valore dell’anno precedente (7,7%).
Monfalcone è il Comune con il rapporto più alto tra residenti stranieri e popolazione (20,4%). Seguono le realtà della destra Tagliamento: Prata di Pordenone (18,2%), Pravisdomini (17,6%), Pasiano di Pordenone (16,9%), San Giorgio della Richinvelda (14,8%), Vajont (14,7%) e Pordenone (14,6%). Tra i primi dieci Comuni anche Udine (13,9%), Lignano Sabbiadoro (13,5%) e San Giovanni al Natisone (12,5%). Distanziate si trovano Trieste (9,5%) e Gorizia (9,2%). Solo un Comune non ha residenti stranieri: Ligosullo.

Sesso, età, provenienza
Prevalgono le donne tra gli stranieri residenti in Fvg: nel 2016 sono 55.581, il 52,8% del totale. L’incidenza della componente femminile è lievemente in aumento rispetto al 2015, per effetto della diminuzione più accentuata che interessa gli uomini stranieri residenti (-2,6%) rispetto alle femmine (-1,8%). Tra le particolarità legate al genere, si evidenzia come i residenti di origine ucraina siano soprattutto donne (rappresentano l’80,8% della propria comunità). Una maggioranza femminile si riscontra anche tra i Rumeni (il 56,3% sono donne), nella comunità cinese (50,7%) e in quella albanese (50,2%).
La popolazione straniera Fvg è mediamente giovane. Tra gli under 14 la componente non italiana pesa infatti per il 12,5%. La ricercatrice Ires evidenzia «che rientrano tra gli «stranieri» anche quelle «seconde generazioni» di migranti, ovvero bambini che, pur avendo entrambi i genitori stranieri, sono tuttavia nati e cresciuti in Italia, ma dovranno aspettare il raggiungimento della maggiore età per potere acquisire la cittadinanza italiana».
Tra la popolazione in età lavorativa (15-64 anni) l’incidenza degli stranieri è pari al 10,8%, per quanto si osservino quote elevate nelle classi di età comprese tra 26-36 anni (18,2%) e 37-46 anni (11,6%). Tra gli anziani l’incidenza di persone straniere è marginale, appena l’1,5%.

Le comunità
Proviene dalla Romania la comunità straniera più numerosa: 23.479 persone nel 2016 (in lieve aumento, +0,3%, rispetto all’anno precedente), il 22,3% dell’intera componente straniera residente in Fvg. Seguono gli Albanesi, 10.661 nel 2016 (10,1% degli stranieri), in forte calo (-9,4%) rispetto al 2015. I Serbi residenti a inizio 2016 sono 7.347 (il 7,0% del totale), ma anche questa presenza risulta in diminuzione (-8,7%).
Aumentano le presenze di origine ucraina e raggiungono le 5.188 unità nel 2016 (4,9% sul totale). La comunità originaria del Marocco è composta da 4.233 persone (il 4,0% degli stranieri residenti), in diminuzione. Si riducono anche i Croati (-1,8%), mentre aumentano (+3,9%) i Cinesi, la cui incidenza sul totale è del 3,4%. Cresce anche il numero di Kosovari (+1,0%), mentre diminuiscono, sia pure lievemente, i residenti provenienti da Bangladesh (-0,7%, costituiscono il 3,4% degli stranieri). In calo anche i residenti originari della Bosnia-Erzgovina (-9,4%), del Ghana (-11,1%) e della Macedonia (-4,0%).

L’emigrazione dei corregionali
Dall’inizio della crisi, il Fvg è tornato ad essere una terra di emigrazione. Il fenomeno, praticamente scomparso a partire dagli Anni Ottanta, è riemerso e sta progressivamente aumentando. I dati relativi alle cancellazioni di cittadini italiani per l’estero infatti registrano un incremento che si accentua a partire in particolare dal 2011 e aumenta ulteriormente di intensità negli anni più recenti, sino a raggiungere i 2.632 casi del 2016, oltre il doppio rispetto al 2005.
Un andamento meno regolare, ma senza rilevanti variazioni si osserva tra le iscrizioni in anagrafe dall’estero: il picco era stato raggiunto nel 2005, con 970 iscrizioni, e il minimo nel 2011, con 741 casi.
I saldi sono pertanto di segno negativo e il valore assoluto è in aumento, proprio per effetto della crescita di persone che decidono di trasferirsi e risiedere in un altro Paese.
Sono prevalentemente i maschi che emigrano dalla regione: nel 2012 si erano trasferiti 979 uomini e 669 donne (pari al 40,6%), e nel 2016 la composizione per genere delle cancellazioni per l’estero è data da 1.518 uomini e 1.114 donne (pari al 42,3%).