26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
La risposta del sindaco di Pontebba Buzzi

Legambiente boccia la Regione Fvg per Pramollo e gestione acque

Oltre alle bandiere nere, assegnate anche quelle verdi per i casi più virtuosi: all’Isis ‘Fermo Solari’ di Tolmezzo per l’istituzione di un indirizzo di studi dedicato all’agricoltura di montagna e al Movimento Ambientale ‘Io amo Resia con i fatti’

UDINE – Anche quest’anno la Carovana delle Alpi di Legambiente mostra lo stato di salute dell’arco alpino e, come di consueto, anche il Friuli Venezia Giulia è stato coinvolto. La regione riceve due bandiere verdi e due bandiere nere.

I ‘pirati’ del territorio montano
In Fvg le bandiere nere vanno entrambe alla giunta regionale: per la conferma del finanziamento del progetto Pramollo (progetto di sviluppo turistico da 80 milioni di euro più volte finito sotto la lente di Legambiente) e per il progressivo allontanamento della gestione e del controllo sulle risorse idriche da parte dei Comuni montani.

I casi virtuosi
Due le bandiere verdi in Friuli Venezia Giulia: all’Isis ‘Fermo Solari’ di Tolmezzo per l’istituzione di un indirizzo di studi dedicato all’agricoltura di montagna e al Movimento Ambientale ‘Io amo Resia con i fatti’ per l’esempio di volontariato attivo nella manutenzione del territorio.
«Nelle aree montane – dichiara Rossella Muroni, presidente nazionale Legambiente – assistiamo ormai alla diffusione di buone pratiche che si espandono ‘a macchia di leopardo’. Si tratta di esperienze virtuose di economia circolare, di gestione collettiva e cura del patrimonio naturale che fanno bene al Paese e che meritano di essere messe in rete e replicate».

La replica del sindaco di Pontebba
«Sul progetto Pramollo è il Comune di Pontebba che dovrebbe dare la bandiera nera a Legambiente – afferma Ivan Buzzi –. Il progetto rispetta tutti i parametri di carattere ambientale: è già passato al vaglio della competente commissione regionale di valutazione del project financing e ha ottenuto il via libera della Conferenza preliminare dei servizi. Ci chiediamo poi per quale motivo le associazioni ambientaliste austriache non abbiamo mai osteggiato il progetto: l’ambiente ha forse confini? Sembra che gli ambientalisti, in Austria, abbiano capito la rilevanza dell’investimento. Noi tutti amiamo la nostra montagna e ne abbiamo a cuore lo stato di salute – chiarisce il primo cittadino – e proprio per tale motivo crediamo che tutelare la montagna significhi innanzitutto evitarne lo spopolamento, attraverso piani di valorizzazione turistica come questo, che per la zona di Pontebba significano nuove strutture ricettive, sviluppo e lavoro».