25 aprile 2024
Aggiornato 09:30
Serracchiani: grande notizia, premiato un lavoro intenso

Stop all'aumento dei pedaggi autostradali nel 2016

Per tutto l'anno il costo delle tratte resterà invariato e l’eventuale ritocco dell’1,5 per cento non sarà automatico neanche nel 2017. Lo ha stabilito il Cipe, che ha anche confermato l'investimento per la Terza Corsia

UDINE – Gli automobilisti del Fvg, almeno per il 2016, non dovranno sobbarcarsi aumenti del costo dell’autostrada. La conferma è arrivata direttamente dal Cipe (il Comitato interministeriale per la programmazione economica), piano che oltre a dare il via libera al piano finanziario di Autovie Venete per la Terza Corsia, congela ogni aumento di tariffe almeno per tutto il 2016. Questo anche perché il buon andamento del traffico (più 4,5% nei primi sette mesi e trend positivo anche ad agosto) ha fatto lievitare gli incassi della concessionaria.

Questo il commento della presidente Serracchiani: «E' una grande notizia che conferma e premia l'inteso lavoro fatto dalla Concessionaria e dalla Regione in sinergia con il Governo». Per Serracchiani «aver scongiurato aumenti annui dei pedaggi pari al 13%, che avrebbero portato ad un raddoppio degli stessi dal 2011 al 2017, e aver contribuito a cambiare condizioni tecnicamente difficili da realizzare e socialmente insostenibili, è un punto che va evidenziato. Dovendo risolvere contemporaneamente il problema di gare aggiudicate senza la copertura economica e garantire la continuità dei cantieri, siamo riusciti a trovare un equilibrio finanziario che porta a concorrere lo Stato in maniera determinante e non scarica sugli utenti dell'autostrada la gran parte dei costi».

Da metà 2013 ad oggi, sono stati reperiti contributi dello Stato pari a 160 milioni, è stato aumentato il prestito con la Cassa Depositi e Prestiti di 150 milioni di euro e dilazionata la scadenza al 2020 (rispetto a marzo 2014 del precedente) ed è firmato il contratto per terzo Lotto con piena copertura economica e risoluzione di diverse questioni tecniche che erano ancora pendenti.
«Un piano economico finanziario che razionalizza, riorganizza e sposta i costi dall'aumento dei pedaggi alla contribuzione pubblica - ha concluso Serracchiani - ha una valenza fondamentale per i cittadini della nostra Regione e mette al sicuro la realizzazione di un'opera strategica e fondamentale».

Con il nuovo Pef, i pedaggi saranno legati quindi al solo andamento dell'inflazione in linea con le scelte nazionali del Mit da un anno sta privilegiato la via dei mancati aumenti o delle riduzioni ove possibile.