26 aprile 2024
Aggiornato 07:00
A Udine dalle 17

La centralità del manifatturiero nell'assemblea dei Giovani imprenditori

Assemblea a palazzo Torriani per approfondire il tema del saper fare e innovare in ottica smart manufacturing

UDINE – ‘La centralità del manifatturiero: saper fare e innovare in ottica smart manufacturing’. E’ questo il titolo dell’Assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di Udine prevista per lunedì 5 settembre, con inizio alle 17, a palazzo Torriani.
Il programma del pomeriggio prevede, dopo i saluti istituzionali del presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon, l’intervento del presidente della Banca di Udine, Lorenzo Sirch, sponsor dell’iniziativa, e la relazione introduttiva di Davide Boeri, presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Udine. 

Alla presenza del presidente nazionale del Gruppo Giovani di Confindustria Marco Gay, che trarrà le conclusioni, avrà quindi luogo una tavola rotonda, moderata da Elena Del Giudice, giornalista de Il Messaggero Veneto, cui parteciperanno Antonio Calabrò, vice-presidente di Assolombarda, direttore della Fondazione Pirelli nonché autore del libro «La morale del tornio», e Carlo Bagnoli, professore di Innovazione Strategica all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
«Tema portante dell’evento – spiega il presidente del GGI di Confindustria Udine, Davide Boeri – è quello di approfondire alcune tematiche di grande interesse per il mondo industriale come la rivalutazione dell’industria manifatturiera come volano della ripresa, passando poi per la ricerca di percorsi comuni e strategie condivise al fine di recuperare competitività, per arrivare al concetto di neo fabbrica ‘intelligente’, dove innovazione e storia devono cominciare a fondersi, ovvero dove manifattura e start up si incontrano per progredire insieme, con raccordi tra economia della conoscenza e della comunicazione, cultura e industria high e medium tech».

«La fabbrica – prosegue Boeri - è un potente fattore di creazione e diffusione di cultura, che nasce da un enorme patrimonio di saperi e buone prassi da sempre base della nostra manifattura. Vorremmo discutere di una fabbrica bella, produttiva e sostenibile che si interfaccia con le scuole, che offre qualità di prodotti e che sia una leva efficace per diffondere la buona cultura di impresa e cercare di controbattere la crisi di fiducia che investe il mercato».